Oggi a Dubai hanno provato a fare luce sul tema i veri attori in campo

E' diventato uno dei tormentoni del calcio mondiale: Var sì o Var no?. Dopo le polemiche sulla Video Assistant Referees (o moviola in campo) e sui possibili benefici per il mondo del pallone innescate da big del calibro di Luka Modric e Zinedine Zidane, oggi a Dubai hanno provato a fare luce sul tema i veri attori in campo: gli arbitri. Sul palco della prima giornata dell'undicesima International Sports Conference, che stasera sarà accompagnata dai gala dei Globe Soccer Awards, ecco allora Pierluigi Collina, designatore degli arbitri per l'Uefa, e un nostro fischietto 'mondiale', Nicola Rizzoli, che diresse la finale iridata del 2014 in Brasile.  "Voglio essere chiaro: ci sono e ci saranno sempre tre arbitri a vedere al monitor le immagini. Come abbiamo visto nella sperimentazione di questi mesi (è partita a marzo, ndr) si userà per evitare errori chiari, ma sarà sempre l'arbitro a decidere nel momento finale e noi non vogliamo interrompere il ritmo naturale del gioco", ha detto l'ex direttore di gara bolognese. E nel suo intervento non sono mancati statistiche e immagini per sottolineare i benefici della Var, che "verrà usata solo in casi particolari come gol, cartellini rossi o scambio di identità". Oppure per casi eclatanti, come il tocco di mano di Thierry Henry nel 2009 che negò la qualificazione mondiale all'Irlanda di Giovanni Trapattoni.

Rizzoli vota Sì a questo singolare 'referendum tecnologico': "Noi siamo fortunati perché possiamo sperimentarla in Italia, ma la cosa importante è che è sempre l'arbitro a decidere. Personalmente mi piace molto, anche perché ho fatto degli errori che avrei evitato con la Var. L'arbitro può decidere in 15 secondi e si possono evitare degli errori, vorrei che si implementasse in tutto il mondo. E' un esperimento molto interessante, dovremo usare immagini e tecnologia senza rovinare la dinamica del gioco". Anche perché si potrebbero eliminare, dicono in coro, "errori gravi". Collina per adesso si mantiene cauto sul nuovo sistema, usato di fatto per la prima volta nel Mondiale per Club appena conclusosi: "Stiamo ancora valutando, sperimentando di più e cercando di capire i problemi. La priorità in ogni caso è la qualità della decisione, non la velocità". Sul fronte italiano, sempre da Dubai, arrivano il sostegno del presidente Figc Carlo Tavecchio("Sulla Var sono stato uno dei primi, sarà un futuro non diverso da quello che abbiamo individuato") e di Umberto Gandini, Ceo della Roma: "Se vogliamo migliorare il calcio dobbiamo inserire la tecnologia, magari con dei confini".

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