Serie A, Milan salva la faccia ma non si salva dalla figuraccia

Serie A, Milan salva la faccia ma non si salva dalla figuraccia

E’ bagarre in zona salvezza. Domani Napoli e Roma si sfideranno a distanza

Solo un rigore in pieno recupero ha evitato al Milan una figuraccia ciclopica, ma il 3-3 acciuffato con il cuore in gola contro il piccolo Frosinone non basta per placare la contestazione e fare finta che a San Siro non sia successo niente. No, qualcosa è successo. C'è stato uno strappo, l'ennesimo, tra il popolo rossonero e l'attuale dirigenza, a cominciare da Silvio Berlusconi – invitato a vendere la società – fino a Mario Balotelli, che ha fallito un altro penalty, quando la squadra era in pieno sbandamento, passando attraverso Adriano Galliani, impietrito in tribuna e poi confessore a fine partita nello spogliatoio. Avrà urlato, all'ad? Forse l'unico che non ha colpe è Cristian Brocchi, al quale è stata messa nelle mani una patata bollente senza avere la possibilità di rifiutare. Rievocare, quasi invocare, il ritorno di Sinisa Mihajlovic è un esercizio banale e inutile: cosa serve a due giornate dalla fine? A nulla. Soprattutto a tre settimane dalla finale di Coppa Italia contro la Juventus.

Superato dal Sassuolo, il Milan è fuori dall'Europa perché non ha difesa, ha un centrocampo debole e un attacco che segna poco. I problemi rossoneri sono strutturali, non di 'manico'. Probabilmente anche di ambiente, del resto rialzare la testa in un contesto di assoluta provvisorietà, con i cinesi che bussano alla porta e Berlusconi che non sa se e cosa rispondere, non è facile. Anzi, è terribilmente difficile. Il 3-3 con il Frosinone rischia di assestare una spallata alle poche certezze residue: immaginare una settimana gravida di tormenti è il minimo sindacale. A 34 punti dalla capolista, non ci sono alibi.

Il Frosinone ha sfiorato l'impresa che lo avrebbe rimesso in corsa per la salvezza, così invece sarà una questione ristretta a Palermo e Carpi; a meno che l'Udinese non si complichi la vita da sola. La sconfitta degli emiliani nel match contro i campioni d'Italia era prevedibile, quasi scontata; la vittoria dei siciliani contro la Sampdoria un po' meno. A 180 minuti dal sipario, le chance di scongiurare la retrocessione sono 50 e 50: il Carpi è atteso dalla gara interna con la Lazio e dalla trasferta a Udinese; il Palermo va a Firenze domenica prossima e chiuderà alla Favorita con il Verona.

La lotta per rimanere in serie A viaggia di pari passo con l'altra lotta più 'nobile' per l'accesso diretto alla Champions League, vale a dire per il secondo posto. Domani Napoli e Roma si sfideranno a distanza, rispettivamente contro Atalanta e Genoa, non proprio ciò che avevano immaginato nei lunghi sogni scudetto. Ma la Juventus, questa Juventus, è davvero troppo forte per tutti. Nell'anticipo di pranzo ha ottenuto la venticinquesima vittoria nelle ultime ventisei partite, insomma record su record…
 

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