Oltre al peso della sconfitta, rispunta anche il vecchio problema dei giocatori consegnati alle nazionali e restituiti 'ammaccati'
Non solo la sconfitta, pesantissima e abbastanza allarmante: l'Italia torna dalla Baviera anche con la coda velenosa delle polemiche legate all'infortunio (lieve: sono state escluse lesioni muscolari) di Leonardo Bonucci, utilizzato da Antonio Conte sia nell'amichevole contro la Spagna sia in quella successiva contro la Germania. Il centrale bianconero (con Buffon e Darmian) è l'unico ad aver fatto filotto, al di là di qualsiasi considerazione sugli esperimenti da sviluppare in vista dell'Europeo. Domanda: cosa si può ancora scoprire da Buffon e Bonucci? Risposta: nulla. Ancorché silente, alla Juventus non hanno preso benissimo l'incidente del difensore: e qui rispunta il vecchio e insoluto problema dei giocatori consegnati alle nazionali e restituiti, oltre che stanchi, pure scassati.
Durante la gestione Conte, più volte il club bianconero (attraverso Andrea Agnelli e John Elkann) è entrato in rotta di collisione con Federazione e commissario tecnico: la sensazione è che Bonucci – dopo il caso Marchisio – possa fare diventare più profondo questo canyon. La rassegnazione con la quale Conte ha fotografato la sconfitta contro la Germania non produce in prospettiva nulla di positivo: in fondo, la differenza tra le due squadre era così evidente da saltare all'occhio senza aver frequentato un master a Coverciano. Se 16 giocatori sono già stati scelti, viene difficile immaginare come gli altri 7 (ancora da individuare) siano in grado di colmare un gap preoccupante. L'allenatore, ancorché bravo e meticoloso, non basta a livellare certe differenze se il materiale umano non è di prima scelta.
E l'Italia di oggi è abbastanza simile, come livello qualitativo, a quella che è uscita pesta dalla breve missione ai mondiali brasiliani. La posizione inedita del ct, dimissionario con quattro mesi di anticipo, probabilmente non ha inciso e non inciderà sul rendimento dell'Italia, però non esiste la controprova. In Federcalcio garantiscono sulle professionalità e il massimo impegno di Conte, un 'martellatore' a prescindere, lo spogliatoio pare non abbia subito contraccolpi, ma di sicuro il toto-ct non aiuta a superare un momento delicato. E a placare i malumori.
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