La pianta di ciliegio ha un tronco dritto con una forte corteccia marrone scuro

Le ruote giravano veloci sopra l’asfalto rovente. I pedali delle biciclette sembravano dei frullatori fuori controllo, che quando non riuscivi più a mantenere il ritmo e le ginocchia andavano fuori giri, ti toccava alzare le gambe e arrenderti al moto vorticoso e perpetuo dei pedali. Si chiama scatto fisso, ed è un congegno diabolicamente orchestrato da corona, catena, e pedali. Eravamo poco più che bambini e le nostre giornate estive le passavamo spesso così, scorrazzando su e giù per le strade del paese, ognuno con la propria bici ma tutti in gruppo come una vera banda. La strada era tutta nostra, automobili e traffico stavano altrove, e si viaggiava alla ricerca di frutta da mangiare. Eravamo la banda della frutta.

La missione era quella di individuare alberi carichi di frutti e “alleggerirli” un po’, non troppo, solo il giusto. Uno a fare il palo e due a far “scaletta” per fare salire sull’albero il più piccoletto e leggero della cumpa, il sottoscritto. Recuperato il bottino, via di corsa, ridendo come matti per avercela fatta ancora una volta. L’impresa era ad alto tasso di difficoltà e talvolta ci capitava di essere beccati dal proprietario del campo, e allora eran guai. Ma nel frattempo affinavamo la tecnica e soprattutto la conoscenza degli alberi da frutto.

Questi ricordi mi riaffiorano ogni volta che vedo una bella pianta di ciliegio sorridermi e farsi rossa di gustose e prelibate ciliegie. E in questo periodo, di sorrisi del genere, se ne incontrano parecchi. Sono alberi fieri i ciliegi. Hanno un tronco dritto con una forte corteccia marrone scuro. Possono superare i quindici metri di altezza, tollerano il freddo e il caldo, non sopportano le gelate improvvise e sono piante longeve capaci di vivere fino a cent’anni. Quella del ciliegio è una fioritura ricca di fascino, di leggende e tradizioni, ma i frutti, i suoi frutti non temono confronti, anzi. Rosse di colore, tonde di forma e in grappoli che te li puoi agganciare agli orecchi e farne i pendenti più buoni dell’universo, le ciliegie, hanno un gusto inconfondibile che puoi sentirne il sole dentro, quando, appena raccolte dall’albero, sono ancora tiepide.

Appartenente alla famiglia delle Rosacee, il grande albero di ciliegio regala ai suoi frutti un colore rosso più o meno intenso, a seconda delle varietà, e che, insieme al gusto dolce e succoso, fanno della ciliegia il pendente più prezioso nel mondo dei frutti, la vera regina della tavola durante la bella stagione. Se ne contano più di ventidue tipologie differenti, tra ciliegie aspre e dolci, piccole e grandi, ma va fatta un po’ di chiarezza, ad esempio, tra la ciliegia e l’amarena, sostanzialmente diverse per sapore e gusto. La pianta del ciliegio (Prunus avium) produce frutti dolci e succosi, mentre l’abero dell’amarena (Prunus cerasus), viene anche chiamato ciliegio aspro, per via dei frutti, che sono più croccanti, e a quanto pare, più aspri. Personalmente, tutto questo aspro nelle amarene, faccio fatica a sentirlo, ma tant’è: ciliegie o amarene che siano, rappresentano una festa per il palato e per il buonumore. Scorpacciamoci di ciliegie, allora, che sono buone da morire che non ti fermeresti più di mangiarle, perché una tira l’altra, e finché il cesto non si svuota non si è mai pienamente soddisfatti.

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