Il senso profondo di una pianta che, quando è in fiore, è in grado di conferire al paesaggio un’atmosfera altamente suggestiva
La fioritura abbagliante della ginestra
La si trova pressoché in tutte le zone d’Italia, da quelle marittime a quelle alpine. Durante l’inverno sa confondersi, sorniona, con il resto della vegetazione, ma nei mesi primaverili ed estivi esplode con una fioritura abbagliante facendosi notare anche per il profumo intenso che emana. Il fiore di cui vi parlo questa settimana è l’orgoglio di una pianta rustica, apparentemente insignificante, ma che, invece, fonda proprio nel significato in essa racchiuso il senso profondo di una pianta che, quando è in fiore, è in grado di conferire al paesaggio un’atmosfera altamente suggestiva. Questa settimana vi voglio parlare della ginestra.
La ginestra odorosa (Spartium junceum L.) era già nota dagli antichi Greci e Romani che la coltivavano appositamente per attrarre le api e produrre un miele delicatamente profumato, ma soprattutto per impiegarla come pianta da fibra nella produzione di stuoie, corde, e manufatti vari. Il naturalista romano Plinio il Vecchio (I sec. d.C.), credeva addirittura che, per il colore giallo splendente dei fiori, simbolo del Sole e, per analogia, dell’oro, le ceneri della ginestra contenessero il prezioso metallo. In Europa, invece, durante il Medioevo la ginestra non aveva particolare valore e i rami legnosi venivano adoperati unicamente per fabbricare scope o ramazze. Ma nel XII secolo in Inghilterra, da quando Re Enrico II iniziò a utilizzare un ramo di ginestra come simbolo araldico, essa ebbe finalmente il suo riscatto assumendo un’aura di assoluta nobiltà.
Le caratteristiche
Arbusto nativo dell’area del Mediterraneo, la ginestra cresce in zone soleggiate fino a 1.200 metri di altitudine e anche oltre. Predilige terreni aridi e sabbiosi, adattandosi anche a quelli argillosi e mal sopporta i ristagni idrici. Per il suo adattamento anche a suoli poveri e per la sua spontaneità e resistenza, la ginestra viene spesso utilizzata per il recupero ambientale in quanto migliora la qualità del terreno arricchendolo, tramite l’azione delle radici, di prezioso azoto. Per questo motivo la ginestra fa parte di quelle specie vegetali denominate pioniere, cioè piante che per prime si insediano e si sviluppano in terreni difficili, se non impossibili, per le altre specie, migliorandone la composizione e rendendoli quindi e pronti ad accogliere il resto della truppa botanica. Ed è proprio questo, oltre alla meravigliosa fioritura, a rendere questa pianta una pianta davvero speciale: come la mimosa, la betulla e le felci, per citarne qualche altra, la ginestra, trasforma il terreno arido in terreno ricco e fertile.
Davvero una pianta miracolosa, spesso bistrattata e poco considerata, che meriterebbe maggiore attenzione e un occhio di riguardo, quell’occhio che proprio in questi periodi sfuggir non può dal bagliore di sole riflesso dai rami fioriti della splendida ginestra.
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