L'impianto di ultima generazione è in grado di assicurare una riduzione delle emissioni specifiche di ossidi di azoto fino al 70% e di quelle di anidride carbonica fino al 30%
Edison ha inaugurato la centrale termoelettrica di Marghera Levante, impianto di ultima generazione che è il risultato di un intervento di ammodernamento della centrale preesistente, realizzata nel 1964 e rinnovata nelle tecnologie fino a diventare la prima a ciclo combinato a gas naturale in Italia nel 1992. Con una potenza installata di 780 megawatt, ha un rendimento energetico del 63%, “il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia, in grado di assicurare una riduzione delle emissioni specifiche di ossidi di azoto fino al 70% e di quelle di anidride carbonica fino al 30% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano, soddisfacendo il fabbisogno annuale equivalente di circa 2 milioni di famiglie” per un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro. Per l’ad di Edison Nicola Monti l’impianto è “altamente strategico per la flessibilità e l’adeguatezza del sistema elettrico nazionale”, obiettivo che per il gruppo comprende l’ambizione di essere “leader della transizione energetica del Paese”.
Cuore della nuova incarnazione di Marghera Levante è la turbina da 515 MW, classe ‘H’ di Ansaldo Energia – tecnologicamente pronta per l’impiego di idrogeno fino al 50% in miscela col gas naturale. Come ha spiegato Monti in occasione dell’inaugurazione, “stiamo studiando la possibilità in futuro di convertire questo impianto, di utilizzarlo in modo ancora più sostenibile”. Al momento “la produzione di idrogeno verde non è ancora competitiva rispetto all’utilizzo del gas naturale”, ma la turbina di Ansaldo Energia “potrà funzionare anche a idrogeno quando sarà disponibile come sostituto del gas naturale e l’impianto “potrà continuare a funzionare in modo ancora più sostenibile”. Marco Stangalino, vice presidente esecutivo e direttore Power Asset Edison ha spiegato che la realizzazione “ha significato una sfida importante in anni particolarmente complessi, a causa prima della pandemia da Covid-19 e poi dell’alta volatilità dei mercati” ma che “nonostante tutto, abbiamo continuato a lavorare con determinazione, consapevoli che il nuovo impianto di Marghera Levante è un asset strategico a livello nazionale per consentire il bilanciamento della rete e al contempo accelerare lo sviluppo di nuove installazioni da fonti rinnovabili”.
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