Klishina aveva dimostrato di non essere coinvolta in doping di Stato

La sospensione di Darya Klishina, l'unica atleta della nazionale russa ammessa alle Olimpiadi di Rio, "non sarà l'ultima provocazione" contro gli sportivi russi. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko citato dall'agenzia di stampa Tass.
L'annuncio da parte della Iaaf della sospensione della specialista russa in salto in lungo e della revoca del suo status speciale di ammissibilità, è arrivato a tre giorni dalla gara.
La Iaaf non ha spiegato la sua decisione. L'esenzione dalla squalifica generale, inflitta ai russi dell'atletica per le accuse di doping di Stato, era stata concessa alla Klishina dopo che aveva dimostrato di non essere coinvolta nel sistema, e di aver sostenuto test antidoping fuori del paese.

L'atleta 25enne ha ribadito sui social di essere pulita e ha detto che la decisione, contro la quale ricorrerà presso il Tas, ha motivazioni politiche.
"Posso dire solo che questa non sarà l'ultima provocazione… Non ho parole – ha commentato Mutko – Questi sono atti di provocazione che vengono fatti apposta. L'obiettivo (da colpire) ora è lo sport russo". Il Tas ha fatto sapere di volersi pronunciare domani, alla vigilia del turno di qualificazione di salto in lungo femminile.
 

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