I giudizi dell'anticipo della ventiquattresima giornata di campionato di Serie A

Jorginho e Allan dominatori, Hysaj e Mario Rui inarrestabili. Questi alcuni dei giudizi di Napoli-Lazio 4-1, gara giocata questa sera allo stadio San Paolo di Napoli e decisa dalle reti di De Vrij (L), Callejon (N), aut. Wallace (N), Mario Rui (N) e Mertens (N).

NAPOLI

REINA 6 – Forse poteva fare qualcosa di più sul gol di De Vrij, ma per il resto dirige bene la difesa con il consueto carisma.

HYSAJ 7 – Gran partita quella del soldatino di Sarri, praticamente perfetto sia in difesa e sia in attacco. Gran partita, tra le migliori da quando è a Napoli.

TONELLI 5.5 – Paga la lunga assenza dal campo, perdendo De Vrij sul gol del vantaggio, ma si riprende alla grande nel secondo tempo.

KOULIBALY 6 – Colpevole anche lui sul gol di De Vrij, unica disattenzione di una partita giocata comunque ai suoi livelli.

MARIO RUI 7.5 – Il migliore in campo assieme a Jorginho. Non sbaglia nulla e si prende anche la gioia del gol, con gentile collaborazione di Zielinski.

ALLAN 6.5 – Un mastino, lotta con grande agonismo e tiene a galla i suoi nel momento più difficile della gara. Esce per stanchezza. (Dal 81' Rog sv).

JORGINHO 7.5 – Forse la miglior partita da quando Sarri è in panchina. Metronomo perfetto, così come perfetto è l'assist al bacio per Callejon.

HAMSIK 5.5 – Non la sua miglior gara e infatti Sarri lo toglie dal campo prima del solito. E fa bene. (Dal 46' Zielinski 7 – Entra e il Napoli cambia pelle, acquistando dinamismo e qualità. Un caso?)

CALLEJON 7 – Ha il grande merito di siglare il gol del pari che cambia le sorti della gara. Altra partita sontuosa quella dello spagnolo. (Dal 84' Maggio sv).

MERTENS 7 – Non è al meglio, ma prova comunque a dar fastidio alla difesa bianco-celeste. Sale in cattedra sul finale, siglando il poker che chiude la gara.

INSIGNE 7 – Non segna, ma è tra i più pericolosi dell'attacco azzurro. Una spina nel fianco per Wallace, che infatti alla lunga perde il duello con l'italiano.

ALL. SARRI 7 – Un trascinatore. Urla, sbraita, si fa anche espellere, ma dà la carica ai suoi ragazzi che infatti rientrano in campo con una forza e un agonismo fuori dalla norma. Se il Napoli è lì in alto buona parte del merito è sua.

 

LAZIO

STRAKOSHA 6 – Serata da dimenticare per l'albanese, che prova come può a limitare i danni. Con scarsi risultati.

WALLACE 4.5 – Prima l'autogol sul cross di Callejon, poi il secondo tempo da incubo su Insigne, che lo salta a ogni azione. Insufficienza piena.

DE VRIJ 6 – Ha il gran merito di sbloccare la gara, ma poi guarda i suoi affondare nel secondo tempo, senza poter fare molto per risollevare le cose.

RADU 5 – Perde Callejon sul gol e non solo. Brutta partita quella del difensore rumeno, anche lui calato drasticamente nel finale.

MARUSIC 5 – Praticamente inoperoso per gran parte di gara. Attacca poco e male e si guadagna il 5 in pagella.

LUCAS LEIVA 5.5 – Dovrebbe dare ordine al centrocampo e in parte ci riesce, ma poi nel secondo tempo perde le distanze con i vari reparti. (Dal 67' Nani 5.5 – Entra a risultato compromesso e non fa nulla per rendersi veramente pericoloso).

PAROLO 5 – Partita da dimenticare quella del mediano laziale, infilato a più riprese sia da Allan che da Zielinski.

MILINKOVIC-SAVIC 6 – Primo tempo alla grande, poi si eclissa dalla gara. Metamorfosi incomprensibile.

LULIC 5 – Primo tempo sufficiente, secondo tempo da incubo per il capitano bianco-celeste, che capitola anche lui sugli attacchi degli azzurri. (Dal 60' Lukaku 5.5 – Entra per dare fisicità alla manovra, ma senza risultati).

LUIS ALBERTO 5 – La luce dell'attacco bianco-celeste. Di solito, ma non stasera, dove non si fa praticamente mai vedere dalle parti di Reina. (Dal 61' Caicedo 5 – Pochi palloni toccati e partita anonima quella del bomber equadoregno).

IMMOBILE 6 – Corre, attacca la profondità e regala a De Vrij l'assist per il vantaggio. Poi anche lui si spegne nella ripresa, un calo repentino e inspiegabile.

ALL. INZAGHI 5 – Mette in campo una squadra attenta e precisa, che regge però solo 45 minuti. Nel secondo tempo sprofonda sugli assalti azzurri, un crollo sul quale il tecnico poteva fare qualcosa in più, soprattutto sul piano della grinta.

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