Un nuovo caso di presunta contaminazione dopo i minestroni surgelati della Findus ritirati la scorsa settimana

Un lotto del prosciutto cotto 'Cesare Fiorucci' è stato ritirato dal commercio per rischio di Listeria. Si tratta di un provvedimento "cautelativo" da parte del ministero. Il lotto è il 'Prosciutto cotto Quanto basta per due persone 90 g', con scadenza il 5 agosto 2018. Si invitano quindi i consumatori che avessero acquistato il prodotto del lotto indicato a non consumarlo e riportarlo al punto di vendita.

Sull'allarme Listeria, scattato già una settimana fa con il ritiro dal commercio di alcuni minestroni surgelati a marchio Findus, è intervenuto il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, che crede ormai necessaria l'introduzione immediata dell'obbligo dell'etichetta d'origine su tutti i salumi e i prodotti trasformati. Solo così, secondo Moncalvo, si possono tutelare i consumatori in una situazione che vede oggi due prosciutti su tre venduti in Italia provenienti dall'estero. L'etichetta, inoltre, "toglie il segreto sui flussi commerciali con l'indicazione pubblica delle aziende che importano prodotti per consentire interventi rapidi e mirati". "Di fronte all'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea – ha continuato Moncalvo – che obbliga ad indicare l'origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per l'ortofrutta fresca ma non per i succhi, le conserve di frutta o per gli ortaggi conservati, l'Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie anche con una profonda revisione delle norme comunitarie".

Che cos'è la Listeria – La listeriosi è una malattia infettiva causata dal batterio Listeria monocytogenes e trasmessa prevalentemente attraverso il consumo di alimenti contaminati. Anche se in casi rari, può portare alla morte soprattutto soggetti fragili come neonati, anziani, donne incinte e adulti immuno-compromessi. I sintomi consistono, generalmente, in una gastroenterite con febbre, che si manifesta nel giro di poche ore dall'ingestione del prodotto contaminato. Fra i segni clinici (a seconda della tipologia), ritroviamo: febbre alta, endocardite, osteomielite, colecistite, peritonite, meningite, paralisi dei nervi cranici, perdita della funzionalità motoria. Le donne in gravidanza evidenziano solitamente una forma simile all'influenza con febbre e altri sintomi non specifici.

La contaminazione può interessare diversi settori dell'industria alimentare (es. carni, lattiero-caseario, prodotti ittici e vegetali pronti al consumo) sia a livello di materie prime, che ambientale (ad esempio: impianti, frigoriferi, piani di lavoro e superfici).

Sebbene gli alimenti contaminati rappresentino la principale fonte di infezione, non vanno sottovalutate altre modalità di trasmissione, tra cui quella verticale (madre-figlio). Il contagio può verificarsi anche per il contatto diretto con animali infetti (bovini, ovini e caprini). Un ruolo nella diffusione della malattia pare sia svolto anche dalle zecche; è stata infatti dimostrata una correlazione tra la presenza della Listeria in questi artropodi e l'insorgenza della listeriosi nei bovini parassitati.
 

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