Salvini e Bossi: una distanza non solo logistica ma soprattutto politica: Salvini alle prossime elezioni nazionali potrebbe presentare una nuova Lega a vocazione nazionale

Salvini toglie la sua t-shirt di ordinanza che tanto ha fatto discutere in passato e indossa la camicia. Bossi, non più in maniche di camicia come ai tempi del 'celodurismo', sfodera invece una maglietta modello 'referendum per l'autonomia'. Ma non è solo questione di look. Salvini il fatto che 'mi sono messo la camicia così evitiamo polemiche' lo ha sottolineato dal palco di Ponte di Legno dove ieri è intervenuto alla festa ferragostana della Lega. Un ferragosto in stile 'separati in casa' nel Carroccio, perché il segretario federale ieri sera era al Palazzetto dello Sport di Ponte di Legno, in provincia di Brescia, intervistato dal giornalista Paolo Del Debbio in occasione della festa della Lega Nord. Mentre Bossi, con indosso una t-shirt con la scritta ispirata alla scadenza del 22 ottobre per il referendum plombardo e veneto, in serata, sempre ieri, si trovava a Pontida al raduno annuale dei militanti dalla camicia verde.

Una distanza che non è solo questione di logistica ma soprattutto politica, con Salvini che alle prossime elezioni nazionali potrebbe decidere di presentare un simbolo senza la parola "Nord", dando vita così al progetto di una nuova Lega non solo "nordista", ma a vocazione nazionale. Anche se su questo le dichiarazioni dell'europarlamentare alla guida del Carroccio restano caute: se mai la Lega toglierà la parola Nord dal suo simbolo, lo si vedrà "quando conosceremo la legge elettorale e la data del voto". Da Ponte di Legno Salvini ieri sera più che di nord ha parlato di Mediterraneo e di migranti. "Salvini premier" era la scritta su fondo blu che dominava dietro il palco che lo accoglieva: "È l'ultima volta – ha detto il segretario federale leghista – che voglio essere a Ponte di Legno con una Lega all'opposizione. L'anno prossimo voglio vincere e governare difendendo gli interessi degli italiani. Prima gli italiani sarà il nostro principale impegno". "Minniti dice che sui migranti siamo fuori dal tunnel e i numeri scendono? Ci sono 178mila finti profughi negli hotel italiani e dopo anni di insulti alla Lega si sono accorti che bisogna bloccare le ong. Se fossimo noi al posto del governo Gentiloni questi numeri non sarebbero così impressionanti. Il problema è espellere i clandestini. E quest'anno gli sbarchi sono più di quelli dell'anno scorso", ha fatto notare il segretario.

Per il Senatur la Lega invece è a trazione nordista. "All'Italia dobbiamo pensare – ha detto il presidente fondatore del Carroccio – ma nel senso di metterle la museruola, perché ci mangia troppo e ci porta via troppo". Bossi ha ricordato che il 22 ottobre c'è un referendum per l'autonomia della Lombardia" e del Veneto, "non è l'indipendenza ma dal punto di vista economico è abbastanza. La Lombardia da sola paga 57 miliardi di euro di residuo fiscale all'anno allo Stato italiano, tutti gli anni obbligatoriamente. Abbiamo tante cose da fare in Lombardia, investimenti da fare. Invece diamo i soldi a tutti e restiamo col c… per terra. Quindi si scrive autonomia, ma si legge tenerci i nostri soldi, che sono i soldi dei lombardi". 

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