Palacio replica a Eder nel primo tempo, poi due traverse di D'Ambrosio e Skriniar nella ripresa, prima dell'eurogol-partita di Karamoh

Ruggito Champions per l'Inter. I nerazzurri di Luciano Spalletti battono in casa il Bologna 2-1 e scavalcano la Lazio al terzo posto in solitaria. Palacio replica a Eder nel primo tempo, poi due traverse di D'Ambrosio e Skriniar nella ripresa, prima dell'eurogol-partita di Karamoh e di due rossi per i rossoblù Mbayé al 63' e Masina al 95'. I padroni di casa, senza Icardi infortunato ma accanto ai compagni nel riscaldamento per dare la carica, partono con Eder, Perisic e il baby Karamoh nel tridente d'attacco. Il Bologna al via con l'ex Palacio, preferito a Destro, nel ruolo di centravanti, affiancato da Orsolini e Di Francesco.

La partita inizia in discesa per i nerazzurri, in vantaggio al 2' con Eder, il sostituto del bomber argentino da 18 gol, e San Siro esplode. L'azione sgorga dalla corsia di destra: Karamoh prolunga sul fondo per Brozovic, che mette dentro per Eder, lesto ad anticipare tutti e a mettere la palla nell'angolino. Poco dopo (minuto 11) altra chance per l'Inter: cross liftato di Cancelo e Brozovic sbaglia di testa da ottima posizione. La squadra di Spalletti gira rapidamente la palla e riesce ad annullare il pressing asfissiante del Bologna, lento e impreciso in fase di impostazione. Ma poi i rossoblù prendono coraggio. Palacio costringe Handanovic al miracolo con una parata a mano aperta su una frustata di testa. E poco dopo (25') è la volta buona per l'ex Inter, che sigla il pareggio con un diagonale di destro imparabile e ringrazia Miranda, che gli ha servito involontariamente il pallone. San Siro applaude l'argentino, 39 gol in cinque stagioni nerazzurre. L'undici di casa sembra subire il colpo e dà l'idea di essere un po' sfilacciato, perché i reparti non dialogano facilmente e davanti si inizia a sentire la mancanza di un attaccante di peso come Icardi, abile anche a far distendere la squadra. Ed ecco i fischi per Perisic, che spreca due buone occasioni. Ancora, regalo di Poli ma il croato cincischia e non impensierisce i ragazzi di Donadoni. Mentre Karamoh con la sua corsa facile apre tanti spazi, ma non basta per ora. La ripresa al via con un cambio nell'Inter: fuori Miranda per un risentimento muscolare all'adduttore della coscia sinistra, dentro il neo acquisto Lisandro Lopez in difesa.

Doppia occasionissima per i padroni di casa, che è tutt'altro che fortunata: prima D'Ambrosio e poi Skriniar, da zero metri, con la difesa rossoblù assopita, colpiscono la traversa, sugli sviluppi di un angolo battuto da Brozovic, e Spalletti si mangia le mani. Dall'altra parte, Poli fa il solletico ad Handanovic e Perisic fallisce il 2-1 da due passi. San Siro rumoreggia, perché i due 'martelli' croati non sembrano in partita. La Nord urla 'Vincere, vincere' e l'ex Barcellona Rafinha prende il posto di Brozovic al 58'. San Siro fischia, il croato applaude ironico e Spalletti si porta l'indice al naso per richiamare il giocatore. Cinque minuti dopo, si passa dalla depressione all'esaltazione, perché Karamoh firma il 2-1 con un gran sinistro a giro dal limite dell'area dopo un doppio dribbling. Primo gol da incorniciare in nerazzurro per il 19enne francese. Allora, Donadoni si gioca la carta Falletti per Orsolini e Karamoh si mangia la doppietta a tu per tu con Mirante.

Poi Bologna in dieci dal '68 per il rosso all'ex Mbaye. Ancora cambi e San Siro si spella le mani per lo stesso Karamoh, sostituito da Gagliardini. Spazio, invece, a Torosidis per uno stravolto Poli e ad Avenatti uno spento Di Francesco nel Bologna. E all'84' Valeri va a vedere le immagini Var: tocco di mano di D'Ambrosio su cross di Falletti considerato involontario e rigore non concesso ai rossoblù, che lo reclamavano. In pieno recupero, l'arbitro torna allo schermo del Var: contrasto tra Masina e Lisandro Lopez, con il nerazzurro finito a terra. Espulso il terzino del Bologna, che perde 2-1 a San Siro e chiude la gara in 9.

 

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