"La corruzione è un male gravissimo della nostra società che inquina le fondamenta del vivere civile"

Politici e magistrati devono smettere di litigare e lavorare insieme, perché "il conflitto indebolisce tutte le parti in contrapposizione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie l'inaugurazione dei corsi di formazione per l'anno 2016 della Scuola superiore della magistratura che ha sede a Scandicci, un piccolo Comune alle porte di Firenze, per lanciare il suo richiamo, ammonendo che solo la collaborazione tra i poteri dello Stato potrà "spezzare le catene della corruzione e delle complicità". E "la corruzione è un male gravissimo della nostra società – sottolinea – che inquina le fondamenta del vivere civile".
Perciò "va combattuta senza equivoci o timidezze".

E' vero, scandisce, che quella che coinvolge i politici è la forma di corruzione "più grave", perché chi ricopre un incarico pubblico ha "un duplice dovere di onestà, per sé e per i cittadini che si rappresentano", ma è altrettanto vero, chiarisce Mattarella una volta per tutte, che "la magistratura non è e non vuole essere un'alternativa alle istituzioni politiche".

I diretti interessati si sentono tirare le orecchie, ma non fanno passi indietro e i toni restano duri. "Se mi piacerebbe incontrare Renzi? Per incontrarsi bisogna esser d'accordo in due", dice parlando a Radio2 il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo, che nei giorni scorsi ha dato fuoco alle polveri dicendo che "i politici continuano a rubare, ma non si vergognano più". E rincara: "In altre epoche – dice – quando chi rubava veniva scoperto, non dico che ammetteva, ma non strillava più di tanto. Ora dicono 'allora, che male c'è?'".

"Sulla corruzione guai a generalizzare. Chi lo fa fa il gioco di chi ruba: voglio che si dicano nomi e cognomi e che si vada a sentenza", ribatte il premier Matteo Renzi, ribadendo un concetto già espresso più volte negli ultimi giorni. E se la politica, dice Mattarella, ha il compito "di dotare il sistema giustizia di norme chiare ed efficaci e di mezzi adeguati", Renzi rivendica l'operato del Governo, parlando nel corso del Matteorisponde ai cittadini che gli scrivono su Facebook: "Regole dure ne abbiamo fatte", dice, e "sulla lotta contro la corruzione siamo in prima fila e non ci tiriamo indietro".

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