Il premier ha riferito alla Camera: "Quello di Damasco è regime orribile, ma bisogna trattarci". La posizione sulle alleanze e sulla Russia

"Le armi chimiche sono state ausate a Douma, non c'è motivo per dubitare che le immagini che abbiamo viste siano. La risposta che Usa, Francia e Gran Bretagna hanno dato il 14 aprile era motivata, mirata e circoscritta". E' la posizione dell'Italia sulla vicenda siriana espresa dal premier Paolo Gentiloni nella informativa pronunciata questo pomeriggio alla Camera. Quindi l'Italia si schiera con forza contro le armi chimiche, appoggia i suoi alleati "naturali", ma non va oltre il supporto logistico in questo tipo di operazioni. Nello stesso tempo, il nostro Paese, pur vedendo che in Siria siamo di fronte a una guerra e a un regime orribile, riconosce che anche con il regime di Damasco è inevitabile trattare. Quanto alla Russia, Gentiloni ha sottolineato la necessità di una politica del "doppio binario" basata, di volta in volta,  sulla fermezza e sul dialogo

Il dilemma – "Qualche giorno fa, in Siria – ha detto Gentiloni (ricevendo applausi per queste parole) -, è stato posto un dilemma angoscioso, e cioè se possiamo noi, la comunità internazionale – a 100 anni dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale, adattarci all'idea di convivere con le armi chimiche, considerandole legittime. La risposta di tutti noi, la risposta unanime a questo dilemma, è semplice: non possiamo accettare che l'uso e la legittimazione delle armi chimiche".

Usate armi chimiche – È molto probabile che lo scorso 7 aprile, a Douma, siano state usate armi chimiche, in particolare sarin e cloro ha spiegato Genitloni: "Abbiamo visto immagini che non dovremmo mai vedere, di bambini intossicati.  – ha sottolineato il premier -. E non abbiamo alcun elemento per pensare che quelle immagini siano state falsate o manipolate".

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