A giugno attesa la sentenza sull'ex presidente Morsi

Un tribunale egiziano ha condannato a morte sei persone, tre delle quali in contumacia, per accuse di spionaggio nell'ambito di un caso in cui è imputato anche l'ex presidente Mohamed Morsi. Il giudice Mohamed Sharin Fahmi ha inviato le sentenze di condanne a morte al muftì d'Egitto, che potrà accettarle o respingerle prima del prossimo 18 giugno, data in cui è atteso anche il verdetto su Morsi. Il processo è cominciato 13 mesi fa ed è proseguito per 93 sessioni. I processati sono accusati di avere ottenuto documenti legati alla sicurezza dello Stato e di averli consegnati al Qatar. L'udienza si è tenuta sotto strette misure di sicurezza in un tribunale che ha sede nell'Accademia di polizia, nel quartiere di Qahira al Gadida.

 

Su Morsi pesa già una condanna a morte dallo scorso 16 giugno, quando un tribunale penale lo dichiarò colpevole di avere organizzato la sua fuga da un carcere alle porte del Cairo durante la rivoluzione del 2011. Inoltre quello stesso giorno Morsi, insieme ad altri 16 islamisti, fu condannato all'ergastolo per accuse di spionaggio e collaborazione con organizzazioni straniere per pianificare attacchi in Egitto, fra cui il movimento palestinese Hamas.
 

Dopo il colpo di Stato militare del 3 luglio 2013 con cui Morsi fu destituito, guidato dall'attuale presidente Abdelfatah al Sisi, le nuove autorità hanno lanciato una dura campagna di repressione contro i Fratelli musulmani, dichiarati organizzazione terroristica, così come contro tutta la dissidenza politica nel Paese.
 

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