I responsabili dell'attacco sono stati identificati nel gruppo Tsar Team, anche noto come Fancy Bear

La Wada, Agenzia mondiale antidoping, ha annunciato che i dati riservati degli atleti relativi alle Olimpiadi di Rio sono stati violati da un gruppo di spionaggio informatico russo, che ne ha pubblicati alcuni. "La Wada condanna gli attacchi informatici in corso, portati avanti nel tentativo di minare l'agenzia e il sistema antidoping globale", ha detto il direttore generale, Olivier Niggli, in un comunicato. "La Wada – ha aggiunto – è stata informata dalle autorità che questi attacchi sono originari della Russia".

 I responsabili dell'attacco sono stati identificati nel gruppo Tsar Team, anche noto come Fancy Bear. Il loro sito, www.fancybear.net, ha annunciato di avere in mano informazioni su un numero di atleti statunitensi, tra cui le sorelle tenniste Serena e Venus Williams, e la ginnasta Simone Biles plurivincitrice dell'oro a Rio. Le agenzie di stampa russe hanno riportato le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo il quale ogni possibile partecipazione del governo russo o dei servizi segreti nell'hackeraggio è "fuori discussione". Fancybear.net ha comunicato di aver violato i database della Wada e che avrebbe cominciato con il rilascio di informazioni esclusive sulla squadra statunitense, seguito poi da quelle relative ad altre nazionali olimpiche. I dati cui il gruppo ha avuto accesso riguardano le cosiddette esenzioni a fini terapeutici (Tue) emesse dalle federazioni sportive e dalle organizzazioni nazionali antidoping che permettono agli atleti di assumere certe sostanze. "La Wada si rammarica profondamente per questa situazione ed è consapevole della minaccia che essa rappresenta per gli atleti le cui informazioni riservate sono state divulgate attraverso questo atto criminale", ha commentato ancora Niggli, aggiungendo che l'attacco "compromette notevolmente lo sforzo da parte della comunità antidoping globale per ristabilire la fiducia nei confronti della Russia in seguito ai risultati del rapporto McLaren della commissione indipendente dell'agenzia".

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