Dopo i 14 anni per l'aggressione di Pietro Barbini è la seconda sentenza nei confronti del broker

Alexander Boettcher è stato condannato a  23 anni di reclusione per associazione a delinquere e lesioni gravissime per i blitz con l'acido ai danni di Stefano Savi e Giuliano Carparelli e per il ruolo giocato nel tentativo di Martina Levato di evirare il compagno di università Antonio Margarito. Per Boettcher il pm Marcello Musso aveva chiesto una condanna a 26 anni. In aula, ad ascoltare il verdetto di cui il presidente Elena Bernante ha dato lettura, c'erano oltre al l'imputato anche le vittime Stefano Savi, accompagnato dal papà Alberto, e Antonio Margarito, che sedeva accanto alla sorella maggiore. Presente anche il papà di Pietro Barbini, Gherardo Barbini e la sorella della vittima della "banda dell'acido". In aula c'erano anche il pm Alberto Nobili, che ha coordinato le indagini insieme al pm Marcello Musso, e Maria Josè Falcicchia, a capo dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano che ha svolto le indagini. Boettcher è già stato condannato a 14 anni, con rito abbreviato, insieme alla ex compagna Martina Levato, che per le aggressioni a Savi, Carparelli e Antonio Margarito è stata condannata, sempre in abbreviato, a 16 anni.

LA SCHEDA SU ALEXANDER BOETTCHER CONDANNATO PER I BLITZ PUNITIVI

CONDANNA A PAGARE 1,2 MLN A SAVI. Il collegio presieduto da Elena Bernante ha escluso per Boettcher l'aggravante della crudeltà, ma lo ha condannato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a 3 anni di libertà vigilata dopo aver scontato la pena. Boettcher, che ha scelto di non essere in aula durante la lettura del verdetto ma di ascoltare la decisione dei giudici da una stanza attigua, è stato condannato a pagare 1,2 milioni di euro di provvisionale a Stefano Savi e 60mila euro ai genitori e al fratello, 59mila euro a Carparelli e 10mila euro a Margarito, sempre a titolo di provvisionale. Le motivazioni verranno depositate tra 90 giorni.
 

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