(LaPresse) I combattenti di un gruppo militante separatista curdo che da decenni conduce una guerriglia in Turchia hanno iniziato a deporre le armi in una cerimonia simbolica nel nord dell’Iraq, compiendo il primo passo concreto verso il disarmo promesso nell’ambito di un processo di pace. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) ha annunciato a maggio che si sarebbe sciolto e avrebbe rinunciato al conflitto armato, ponendo fine a quattro decenni di ostilità. La decisione è stata presa dopo che il leader del PKK Abdullah Öcalan, imprigionato dal 1999 su un’isola vicino a Istanbul, ha esortato il suo gruppo a convocare un congresso a febbraio e a sciogliersi e deporre le armi. Öcalan ha rinnovato il suo appello in un videomessaggio, affermando: “Credo nel potere della politica e della pace sociale, non nelle armi”. Le immagini dell’evento mostrano combattenti, sia uomini che donne, che gettano fucili e mitragliatrici in un grande calderone, dove sono stati poi dati alle fiamme.
