Lo studio di Assoturismo Confesercenti: il merito è del ritorno in forze dei visitatori stranieri
La notte di San Silvestro fa accelerare ancora il turismo. Tra il weekend di Capodanno e l’Epifania sono attese 10,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, con uno ‘scatto’ del +9,2% sullo stesso periodo dello scorso anno, anche grazie al ritorno in forze del turismo straniero. A stimarlo per Assoturismo Confesercenti è il Centro Studi Turistici di Firenze, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.334 imprenditori della ricettività. Una buona notizia per il comparto: la settimana di Capodanno, viene sottolineato, è senza ombra di dubbio la più importante per il turismo nella stagione invernale, e si spera di recuperare quanto perso in un autunno difficile, condizionato dall’aumento dei costi energetici e dal rallentamento fisiologico dei flussi turistici. Che, invece, mostrano una grande vitalità in queste ultime battute dell’anno: complessivamente, per il periodo delle feste Assoturismo stima 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali, il +8,1% rispetto al 2021, di cui il 74% concentrato proprio nel periodo di Capodanno. La crescita è trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%). Ad aumentare sono soprattutto i visitatori tedeschi e francesi, ma arrivano in forze anche svizzeri, britannici, olandesi e belgi. Tra i mercati extraeuropei, invece, le segnalazioni di aumento più significative sono per il mercato statunitense, con un gran ritorno dei turisti USA soprattutto nelle città d’arte. Arriva qualche segnale di ripresa, seppure timido, anche dai turisti di Canada, Brasile e Cina.
Aumenti maggiori nelle città d’arte (+11%) rispetto alle località di montagna (+8,4%), ma uniformi tra le diverse aree del Paese. Le previsioni migliori sono delle imprese del Centro (+9,1%) e del Nord Ovest (+8,2%), ma un trend positivo è atteso anche nel Nord Est (+7,9%) e nelle regioni del Sud e delle Isole (+6,7%). Una certa differenziazione si rileva, invece, in merito alla presenza degli stranieri: nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest la quota della domanda estera è stata segnalata rispettivamente al 42% e al 40%. Nelle regioni del Centro dovrebbe attestarsi al 33%, mentre al Sud e Isole scenderebbe al 19%.
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