L'estate è, di solito, bassa stagione in Florida, anche a causa dell'incremento delle precipitazioni e dell'inizio del periodo degli uragani. Quest'anno, però, ci si aspetta un gran numero di visitatori anche durante i mesi più caldi

 Nonostante l’aumento dei casi di Covid-19 e lo spettro della recessione, il boom del turismo a Miami non sembra rallentare. L’estate è, di solito, bassa stagione in Florida, anche a causa dell’incremento delle precipitazioni e dell’inizio del periodo degli uragani. Quest’anno, però, ci si aspetta un gran numero di visitatori anche durante i mesi più caldi.

 Il governatore Ron DeSantis ha confermato che l’industria del turismo in Florida sta raggiungendo numeri record. Anche i prezzi sono estremamente elevati e, con l’euro cosí debole, possono rendere proibitiva una vacanza a Miami per tanti italiani.

 “Molti indicatori fanno prevedere un’estate molto solida per il turismo in Florida,” dice a LaPresse Michael Cheng, Preside della Chaplin School of Hospitality & Tourism Management della Florida International University. L’incremento dei prezzi non sembra scoraggiare l’ondata di turisti. “Il costo medio di una stanza è cresciuto del 30% rispetto e due anni e mezzo fa ed è il più alto nel paese,” dichiara David Whitaker, CEO del GMCVB.

L’estate è, di solito, bassa stagione in Florida, anche a causa dell’incremento delle precipitazioni e dell’inizio del periodo degli uragani. Quest’anno, però, ci si aspetta un gran numero di visitatori anche durante i mesi più caldi

 Miami ha l’aeroporto più trafficato del Nord America per numero di turisti internazionali ed il sesto aeroporto nel mondo per traffico internazionale. Una ricerca di Longwoods International rivela che solo per il 19% dei viaggiatori americani la paura del Coronavirus avrà un impatto significativo sui programmi di viaggio dei prossimi mesi. “Prevediamo un incremento sostanziale del turismo in Florida ed in tutto il paese,” aggiunge a LaPresse Michael Cheng. “Il turismo internazionale è cresciuto del 169% nei primi tre mesi del 2022 rispetto all’anno scorso, mentre il turismo nazionale è cresciuto del 35%.” Nel mese di maggio di quest’anno, l’aeroporto di Miami ha visto un traffico di 2,2 milioni di persone per voli nazionali: un incremento del 18,3% rispetto a maggio 2021. Nello stesso periodo ci sono stati 1,09 milioni di viaggiatori internazionali, aumento del 64,76% rispetto al 2021.

 “La pandemia ha stravolto i ritmi del turismo nella Florida del Sud-est. Miami è diventata una delle mete preferite dai turisti tutto l’anno,” spiega Glauser Benz del Dream Hotel Group.

 Peter Ricci, direttore dell’Hospitality Management Program della Florida Atlantic University conferma questa inversione di tendenza. La pandemia ha creato un nuovo ecosistema. “Il calo estivo del turismo in Florida si nota molto meno. Lo scorso anno, a differenza di quanto avveniva in passato, i prezzi delle camere di hotel non sono stati ridotti per l’estate e non c’è stato un calo della domanda.” “L’inflazione ed il costo del lavoro sono aumentati, ma non è stato necessario ridurre i prezzi grazie al persistere di una domanda elevata,” aggiunge Ricci. Tra ottobre 2021 e maggio di quest’anno, il mercato degli hotel a Miami è stato il più solido e performante del paese. La vera minaccia adesso, oltre agli uragani, potrebbe essere lo spettro della recessione, ma non da subito. “Penso che faccia paura, ma la maggioranza della gente non è pronta a rinunciare ai propri programmi di viaggio,” spiega a LaPresse Cheng. “Tanti sono ancora nella fase del “travel binge” post-pandemico, reazione estrema che li spinge a viaggiare a più non posso. Credo che soltanto a settembre, con la riapertura delle scuole, si inizierà a considerare davvero l’impatto di una recessione imminente.”

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