Il forte appello contro l’antisemitismo di Papa Leone XIV nel 60esimo anniversario della ‘Nostra Aetate‘, il documento del Concilio Vaticano II fondamentale per il dialogo interreligioso tra ebrei e cattolici. “Tutti i miei predecessori hanno condannato l’antisemitismo con parole chiare. E così anch’io confermo che la Chiesa non tollera l’antisemitismo e lo combatte, a motivo del Vangelo stesso”, ha detto il Pontefice nel corso dell’udienza generale del mercoledì. “Non possiamo negare che in questo periodo ci siano stati anche malintesi, difficoltà e conflitti, che però non hanno mai impedito la prosecuzione del dialogo. Anche oggi non dobbiamo permettere che le circostanze politiche e le ingiustizie di alcuni ci distolgano dall’amicizia, soprattutto perché finora abbiamo realizzato molto”, ha aggiunto il Papa.
“Intelligenza artificiale può gravemente violare la dignità dell’uomo”
Dal Santo Padre anche un monito sulle sfide per la società derivanti dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. “Dobbiamo anche affrontare lo sviluppo responsabile dell’intelligenza artificiale, perché, se concepita in alternativa all’umano, essa può gravemente violarne l’infinita dignità e neutralizzarne le fondamentali responsabilità. Le nostre tradizioni hanno un immenso contributo da dare per l’umanizzazione della tecnica e quindi per ispirare la sua regolazione, a protezione dei diritti umani fondamentali“, ha affermato Leone XIV.
“Vicinanza alle persone colpite dall’uragano Melissa”
Poi, concludendo l’udienza, il Papa ha espresso vicinanza alle persone colpite dall’uragano Melissa, che in queste ore si è abbattuto sulla Giamaica e su Cuba. “Una tempesta dalla potenza catastrofica“, ha detto Leone XIV, “che sta provocando violente inondazioni. In queste ore con forza devastante sta attraversando Cuba, sono migliaia le persone sfollate“. Il Papa ha ricordato anche i danni di Melissa a “infrastrutture e diversi ospedali“, aggiungendo: “Assicuro a tutti la mia vicinanza pregando per coloro che hanno perso la vita, per coloro che sono in fuga e per le popolazioni che in attesa degli sviluppi della tempesta stanno vivendo ore di ansia e preoccupazione“. Dal Pontefice, poi, l’incoraggiamento alle autorità civili “a fare tutto il possibile” e il ringraziamento alle “comunità cristiane” e agli “organismi di volontariato per il soccorso che stanno prestando“.

