Un forte monito nonostante l’assenza. Papa Francesco che continua la sua convalescenza dopo il ricovero all’ospedale Gemelli, per il terzo anno consecutivo, non ha partecipato alla tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo. Bergoglio ha però preparato i testi delle meditazioni delle 14 stazioni.
Il pensiero nelle meditazioni della Via Crucis va, ancora una volta, al mondo che vive una ‘guerra mondiale a pezzi‘: “La nostra convivenza ferita, o Signore, in questo mondo a pezzi, ha bisogno di lacrime sincere, non di circostanza. Altrimenti si avvera quanto predissero gli apocalittici: non generiamo più nulla e poi tutto crolla”, ha scritto Francesco.
Guerre ma non solo. Le riflessioni di Francesco sono state incentrate anche sull’economia: “Abbiamo costruito un mondo che funziona così: un mondo di calcoli e algoritmi, di logiche fredde e interessi implacabili”, ha affermato il Papa sottolineando che “l’economia di Dio non uccide, non scarta, non schiaccia”.
Papa Francesco non si è visto neanche alla Celebrazione della Passione del pomeriggio dove invece era presente il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance insieme alla famiglia. Vance, sabato, avrà un incontro con il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin.
Nel primo rito del Venerdì Santo a tenere l’omelia è stato il predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini che ha evidenziato: “In un tempo come il nostro, così ricco di nuove intelligenze artificiali, computazionali, predittive il mistero della passione e morte di Cristo ci propone un altro tipo di intelligenza: l’intelligenza della Croce, che non calcola, ma ama; che non ottimizza, ma si dona. Un’intelligenza non artificiale, ma profondamente relazionale, perché aperta a Dio e agli altri. In un mondo in cui sembrano essere, ormai, gli algoritmi a suggerirci cosa desiderare, cosa pensare e persino chi essere, la Croce ci restituisce la possibilità di una scelta autentica, fondata non sull’efficienza, ma sull’amore che si consegna”.
Per la veglia del Sabato Santo il Papa ha delegato a presiedere il cardinale Giovanni Battista Re. Rimane l’attesa per comprendere come Bergoglio impartirà la benedizione Urbi et Orbi a mezzogiorno di Domenica.