Il cardinale: "Non si può esercitare il diritto di difesa se non si ha tutto il materiale"

Il cardinal Angelo Becciu, imputato in Vaticano per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra, lamenta una lesione dei suoi diritti di difesa da parte del tribunale per la mancata ammissione di alcune fonti di prova. “Voglio manifestare la mia amarezza perché il Tribunale non ha accolto le richieste dei miei avvocati, la possibilità di avere in mano le cosiddette chat ‘omissate’, perché, come ha sottolineato l’avvocato Viglione, la difesa rimane mortificata, non può esercitare completamente il diritto di difesa se non ha tutto il materiale. Poi si è chiesto di far chiarezza su questa vicenda, sulla vicenda di questi tre signori che, loro stessi, hanno detto di aver tramato contro di me”. Così il cardinale in una dichiarazione spontanea. “È una trama che hanno fatto. Addirittura questa trama ha portato a strumentalizzare il Papa. Si son serviti del Papa per portare avanti un piano vendicativo nei miei riguardi. Non capisco perché non si faccia chiarezza su questo aspetto. I tre sono tranquilli, liberi – i tre sono mons. Perlasca, la signora Chaouqui e la signora Ciferri – e io sono da tre anni in questa sofferenza, sotto l’incubo di queste accuse che si stanno rivelando false. Io esprimo la mia amarezza perché non si fa chiarezza su questa vicenda, perché è un’offesa allo stesso Santo Padre. Non ci si può servire del Santo Padre per mandare avanti un piano così doloso come la vendetta, cosa che è stata fatta nei miei riguardi. Quindi io continuo a mantenere la mia fiducia nel Tribunale e spero che la verità emerga fino in fondo. Però il non indagare su questa vicenda mi lascia piuttosto perplesso”, ha aggiunto Becciu.

Difesa: “Decisione consegna prova mutilata”

“Con l’ordinanza di oggi il Tribunale ha preso atto della valutazione dell’Accusa di non mettere a disposizione dei Giudici e delle difese, per esigenze di segretezza investigativa, l’intera chat inoltrata al Promotore e relativa alle genesi e alla progressione delle dichiarazioni rese da Monsignor Perlasca”. Così in una nota gli avvocati del cardinale Angelo Becciu, Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo.”Anche per il mancato deposito delle parti omissate degli interrogatori del Monsignore, risalenti a tre anni fa, il Tribunale ha rilevato la scelta del Promotore, ritenendola insindacabile. Prendiamo atto della decisione, così come del fatto che la scelta del Promotore ci consegna una prova mutilata che, al contrario, ove esibita integralmente, avrebbe consentito di ricostruire con maggiore dettaglio la macchinazione ai danni del Cardinale, la cui innocenza il processo ha dimostrato”, concludono gli avvocati. 

Chaoqui: “Cardinale Becciu ossessionato da me”

“Il cardinale Angelo Becciu continua a chiamarmi in causa stravolgendo la realtà delle cose. Lui chiama trame i fatti che stanno emergendo dal processo, ma soprattutto continua a ritenere false le accuse che gli sono rivolte, senza avere l’educazione e il rispetto per il giudice che è chiamato a stabilire dove è la verità. Il cardinale Becciu continua nella sua narrazione che tende a denigrare il sistema giudiziario vaticano, non fa altro che mancare di rispetto a tutte quelle persone che stanno provando a far emergere la verità sull’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato. Nel corso delle udienze Angelo Becciu ha solo ripetuto a memoria una tesi, rammaricandosi di sofferenze e false accuse senza per altro dimostrare il contrario. Anzi più volte davanti a domande importanti si è trincerato dietro ad un ‘non ricordo’. Mi duole sottolineare l’ennesimo tentativo di tirare per la giacca il Santo Padre, che già ha tentato di strumentalizzare registrando una telefonata privata, questo si un fatto incontrovertibile, per cercare di ottenere da Francesco in maniera non proprio corretta, una dichiarazione da brandire in udienza. Una cosa del genere non lo so se costituisce reato, ma sicuramente non fa onore, non tanto all’uomo, quanto al prete. Aggiungo tre cose: sono orgogliosa di quello che ho fatto e lo rifarei mille altre volte, perché è stato un tentativo a supporto della verità che dovevo al Santo Padre. Seconda: se c’è una persona che sta continuando a strumentalizzare e a offendere la mia persona per spostare l’attenzione dalle sue responsabilità è lui, per questo motivo ho provveduto a querelarlo, dopo le sue dichiarazioni in udienza, in relazione al baciamano che Papa Francesco mi ha concesso, insieme ai miei figli, ad agosto scorso. A conferma di quanto dico invito tutti a verificare l’apertura di un fascicolo da parte dell’autorità vaticana con numero di registro 1723 RGB. In ultimo invito il cardinale Becciu a mettersi l’anima in pace per quanto riguarda la sottoscritta: accettando la mia nomina in Cosea, mi sono assunta la responsabilità di verità e trasparenza dovuta al Papa a qualunque costo. Per chiudere una domanda a Sua Eminenza e ai suoi legali: perché invece di difendervi dalle accuse, continuate ad essere ossessionati da me? Perché vi faccio così paura?”, ha dichiarato in una nota Francesca Immacolata Chaoqui. 

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