Il Pontefice è atterrato a Kinshasa e si recherà anche in Sud Sudan
L‘Airbus A350 di Ita Airway con a bordo Papa Francesco è arrivato all’aeroporto di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, prima tappa del suo viaggio apostolico in Africa che lo porterà anche in Sud Sudan. Al suo arrivo all’Aeroporto Internazionale N’djili di Kinshasa, Papa Francesco è stato accolto dal Primo Ministro Jean-Michel Sama Lukonde. Due bambini in abito tradizionale gli hanno portato dei fiori. Dopo la Guardia d’Onore, il Papa – sulla sua sedia a rotelle – e il Primo Ministro si sono diretti verso la Vip Lounge dell’Aeroporto per la presentazione delle delegazioni e un breve incontro.
Un “viaggio ecumenico di pace”, lo ha definito il Santo Padre, al termine dell’Angelus della scorsa domenica in una piazza San Pietro affollata da 25mila fedeli. Il Pontefice è partito dall’aeroporto di Fiumicino intorno alle 8.10.
Il Congo, prima tappa di Francesco, si conferma come il Paese africano con più cattolici: lo sono metà dei suoi 105 milioni di abitanti. Il Paese conta più di 6.000 sacerdoti, 10.000 suore e più di 4.000 seminaristi, 3,6% del totale mondiale di giovani che studiano per il sacerdozio.
I fedeli congolesi si sono riversati a Kinshasa per l’evento principale di Francesco, una messa mercoledì all’aeroporto di Ndolo che dovrebbe attirare fino a 2 milioni di persone in uno dei più grandi raduni del suo genere in Congo e una delle più grandi messe di Francesco di sempre.
Bergoglio: “Africa sia protagonista del suo destino”
“Dopo quello politico, si è scatenato infatti un ‘colonialismo economico’, altrettanto schiavizzante. Così questo Paese, ampiamente depredato, non riesce a beneficiare a sufficienza delle sue immense risorse: si è giunti al paradosso che i frutti della sua terra lo rendono ‘straniero’ ai suoi abitanti. Il veleno dell’avidità ha reso i suoi diamanti insanguinati. È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca”. Così Papa Francesco nel discorso pronunciato nel giardino del Palais de la Nation, nel corso dell’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico della Repubblica Democratica del Congo. “Ma questo Paese e questo Continente meritano di essere rispettati e ascoltati, meritano spazio e attenzione: giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. L’Africa sia protagonista del suo destino! Il mondo faccia memoria dei disastri compiuti lungo i secoli a danno delle popolazioni locali e non dimentichi questo Paese e questo Continente. L’Africa, sorriso e speranza del mondo, conti di più: se ne parli maggiormente, abbia più peso e rappresentanza tra le Nazioni”.
Durante il viaggio la preghiera per i migranti
Durante il viaggio in aereo Bergoglio ha parlato coi i giornalisti che lo accompagnano e ha voluto fare una preghiera per i migranti. “In questo momento stiamo attraversando il Sahara. Facciamo un pensierino, in silenzio, una preghiera per tutte le persone che cercando un po’ di benessere, un po’ di libertà l’hanno attraversato e non ce l’hanno fatta. Tanti sofferenti che arrivano al Mediterraneo e dopo aver attraversato il deserto sono presi nei lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente”, le parole del Pontefice.
“È un viaggio bello. Avrei voluto andare anche a Goma, ma con la guerra non si può andare là. Soltanto sarà Kinshasa e Juba. Da lì faremo tutto”, ha aggiunto Papa Francesco a bordo dell’aereo che lo porta nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
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