Il monito del Santo Padre nella Giornata Internazionale della Pace: "Nessuno si salva da solo, curarsi l'un l'altro"
Nel giorno del suo 84esimo compleanno, Papa Francesco celebra anche la 54esima Giornata Mondiale della Pace . Diversi i temi affrontati nel suo discorso, dalla carità alla pandemia, dai vaccini alle donne.
“Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, trasformatasi in un fenomeno multisettoriale e globale, aggravando crisi tra loro fortemente interrelate, come quelle climatica, alimentare, economica e migratoria, e provocando pesanti sofferenze e disagi. Penso anzitutto a coloro che hanno perso un familiare o una persona cara, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro. Un ricordo speciale – dice Papa Francesco – va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati e continuano a farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto che alcuni di loro sono morti nel tentativo di essere accanto ai malati, di alleviarne le sofferenze o salvarne la vita. Nel rendere omaggio a queste persone, rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati e tutti coloro che sono più poveri e più fragili“.
“Questi e altri eventi, che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, ci insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni degli altri e del creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio. La cultura della cura come percorso di pace. cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”.
E poi ricorda a tutti che “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme’, perché ‘nessuno si salva da solo’ e nessuno Stato nazionale isolato può assicurare il bene comune della propria popolazione”. “Duole constatare – aggiunge però il Santo Padre – accanto a numerose testimonianze di carità e solidarietà, prendono purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione”.
Poi anche un augurio rivolto alle donne, tema ultimamente molto caro al Pontefice, di cui spera un maggiore “protagonismo, nella famiglia e in ogni mabito sociale, politico e istituzionale.
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