Nel messaggio Urbi et Orbi il Pontefice prega anche per Libia, Siria e Venezuela
Un messaggio Urbi et Orbi all'insegna di tragedie e crisi internazionali. Nel giorno di Pasqua Papa Francesco non può che rivolgere un pensiero allo Sri Lanka, dove diverse esplosioni hanno colpito chiese e hotel di lusso, provocando numerosi morti. "Cari fratelli e sorelle, ho appreso con tristezza la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento", dice il Pontefice.
Libia – Poi Bergoglio chiede che "le armi cessino di insanguinare la Libia, dove persone inermi hanno ripreso a morire in queste ultime settimane e molte famiglie sono costrette a lasciare le proprie case. Esorto le parti interessate a scegliere il dialogo piuttosto che la sopraffazione, evitando che si riaprano le ferite di un decennio di conflitti e instabilità politica".
Siria – Immancabile una preghiera per la Siria. Cristo risorto "sia speranza per l'amato popolo siriano, vittima di un perdurante conflitto che rischia di trovarci sempre più rassegnati e perfino indifferenti". "È invece il momento di rinnovare l'impegno per una soluzione politica che risponda alle giuste aspirazioni di libertà, pace e giustizia, affronti la crisi umanitaria e favorisca il rientro sicuro degli sfollati, nonché di quanti si sono rifugiati nei Paesi limitrofi, specialmente in Libano e in Giordania".
Venezuela – Infine il Papa si rivolge ai venezuelani: "La gioia della Risurrezione riempia i cuori di chi nel continente americano subisce le conseguenze di difficili situazioni politiche ed economiche. Penso in particolare al popolo venezuelano: a tanta gente priva delle condizioni minime per condurre una vita degna e sicura, a causa di una crisi che perdura e si approfondisce. Il Signore doni a quanti hanno responsabilità politiche di adoperarsi per porre fine alle ingiustizie sociali, agli abusi e alle violenze e di compiere passi concreti che consentano di sanare le divisioni e offrire alla popolazione gli aiuti di cui necessita".
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