Dichiarati inammissibili gli emendamenti della Lega sui registri per i luoghi di culto

Il Governo ha presentato un nuovo testo dell’emendamento al disegno di legge Sicurezza che punta a intervenire sulla filiera della produzione e vendita della cannabis light. Il provvedimento è all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera.

Il nuovo testo aggiunge una premessa alle modificazioni, che sono previste “al fine di evitare che l’assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio la Sicurezza o l’incolumità pubblica o la Sicurezza stradale, alla legge 2 dicembre 2016, n. 242″.

Ddl Sicurezza, inammissibili emendamenti Lega su registro ministri e luoghi culto

Sono 44 in totale gli emendamenti presentati al ddl Sicurezza dichiarati inammissibili nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera. In particolare sono stati respinti dieci emendamenti presentati dalla Lega e, tra questi, tre a prima firma Igor Iezzi che prevedevano “una disciplina ordinamentale in materia di istituzione e funzionamento del Registro nazionale dei luoghi di culto appartenenti alle confessioni che non hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione;”; “una disciplina ordinamentale in materia di istituzione dell’Albo nazionale dei ministri di culto appartenenti alle confessioni che non hanno stipulato intese con lo Stato ai sensi dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione; “disposizioni in materia di finanziamento e realizzazione di edifici di culto, prevedendo che i bilanci non siano redatti in forma semplificata e che siano depositati presso la Camera di commercio del territorio in cui è situata la sede”.

Vi è inoltre un invito “a un’attenta valutazione del rispetto dei principi costituzionali” in riferimento alla proposta Iezzi che “prevede, limitatamente alle confessioni religiose che non hanno stipulato intese con lo Stato, che la predicazione nei luoghi di culto sia svolta in lingua italiana, prevedendo sanzioni in caso di violazioni”.

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