La portavoce della Commissione europea replica alle accuse di Pechino secondo cui sono inaccettabili i test sui viaggiatori

Continua a tenere banco il caso dei tamponi imposti da alcuni Paesi ai viaggiatori in arrivo dalla Cina. Dopo le proteste e le accuse di Pechino, è arrivata la replica dell’Unione Europea. “Non abbiamo nessuna risposta alle dichiarazioni del ministero degli Esteri cinese. Adottiamo le misure che pensiamo siano giustificate in linea con l’evoluzione della situazione in Cina. Questo si basa su discussioni fra i nostri esperti e scienziati ed è ora soggetto a decisioni e viene discusso dai nostri Stati membri”. Così una portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant, nel briefing quotidiano.

L’accusa della Cina che parla di test inaccettabili

Parole, quelle dell’Ue, che arrivano all’indomani di quelle pronunciate ieri da una portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha definito inaccettabili i test per i viaggiatori provenienti dalla Cina e ha affermato che alcuni Paesi “hanno adottato restrizioni solo sulla Cina, che mancano di basi scientifiche, e alcune pratiche eccessive sono ancora più inaccettabili”.

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