La procura europea chiede la revoca dell'immunità dell'ex vicepresidente del Pe

Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo coinvolta nel ‘Qatargate‘ si dichiara innocente. “Non permetterò di farmi diventare Ifigenia”, dice l’eurodeputata che non ha intenzione di finire sacrificata come la figlia primogenita di Agamennone e di Clitemnestra nella mitologia greca.

A riportare le parole di Kaili è il suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos in un’intervista alla Tv greca ANT1. Secondo il legale Kaili “non ha nessun coinvolgimento con il denaro trovato, tranne che lei stessa era nella casa in cui è stato trovato il denaro”.

Procura europea chiede revoca immunità di Kaili

Secondo le procedure previste dal diritto dell’Unione, il procuratore capo europeo ha chiesto la revoca dell’immunità dell’eurodeputa greca Eva Kaili (S&D). Lo comunica in una nota la Procura europea (Eppo), senza fare alcun riferimento al caso Qatargate ma alla retribuzione degli assistenti parlamentari. L’Eppo chiede anche la revoca dell’immunità all’europarlamentare greca del Ppe Maria Spyraki, non coinvolta nel caso del Qatar. “Sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) – si legge nella nota -, si sospetta una frode a danno del bilancio dell’Ue, in relazione alla gestione dell’indennità parlamentare, e in particolare per quanto riguarda la retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati. In conformità con la legge nazionale applicabile, Kaili e Spyraki hanno diritto alla presunzione di innocenza”.

La confessione del compagno Giorgi

Sempre oggi, il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, avrebbe confessato, ammettendo davanti alla polizia belga e al giudice istruttore di aver fatto parte di un’organizzazione – utilizzata sia dal Marocco che dal Qatar – attiva con l’obiettivo di interferire negli affari europei. 

 

 

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