Il sindaco e commissario straordinario, Roberto Gualtieri ha presentato il piano in Campidoglio: "Il nostro obiettivo è zero discariche". Verranno realizzati, nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome, due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive
Cinque nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti e potenziamento della raccolta differenziata per far arrivare Roma al 65% entro il 2030. La Capitale “volta pagina”, dice il sindaco e commissario straordinario, Roberto Gualtieri, che presentando il piano in Campidoglio aggiunge: “Il nostro obiettivo è zero discariche”. Tra gli impianti da costruire c’è il tanto discusso termovalorizzatore per il quale “l’area è in fase di individuazione” e il Campidoglio non intende dare dettagli prima che sia certa. L’impianto “sarà operativo entro il 2025 – assicura Gualtieri – e verrà finanziato da chi costruirà l’opera, perché si tratta di strutture remunerative”.

Inoltre verranno realizzati, nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome, due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive (carta, cartone e plastica) con un investimento totale di 43 milioni di euro. Mentre a Cesano e a Casal Selce sorgeranno due impianti per la produzione biometano per trasporti e di compost per agricoltura, da 200mila tonnellate complessive, per un investimento di 59 milioni di euro ciascuno.
La raccolta differenziata a Roma si attesta oggi sul 45,2% a fronte di una media nazionale 61,3%. Tra i primi obiettivi del piano commissariale c’è l’incremento del tasso di differenziata, che dovrebbe arrivare al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un processo che passa attraverso l’ottimizzazione della logistica e la razionalizzazione del servizio di raccolta, chiarisce il sindaco, “con un nuovo sistema logistico e di monitoraggio, nuovi centri di raccolta, centri di smistamento, riorganizzazione del servizio in funzione delle caratteristiche del territorio, digitalizzazione dei servizi”.
Altro punto chiave del programma è ridurre la produzione dei rifiuti, con un abbattimento dell’8.3% in otto anni, da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione e centri del riuso. Dal 2025 il termovalorizzatore tratterà i rifiuti indifferenziati residui e gli scarti non riciclabili: avrà una capacità di 600mila tonnellate annue, e il piano prevede anche, l’attivazione di 30 centri di raccolta nei municipi. Infine sarà realizzato un ulteriore impianto per il trattamento e il recupero delle terre di spazzamento, con 5 mln di euro di investimento.
“Utilizzeremo le migliori tecnologie di settore disponibili – conclude Gualtieri – Realizzeremo questo progetto in tempi certi nell’arco della consiliatura, garantendo alla Capitale l’autosufficienza nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e consentendole di diventare finalmente protagonista dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile”.
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