La Commissione Ue: attivare direttiva protezione temporanea per assistenza rapida ed efficace
Sono 836mila i profughi che hanno abbandonato l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. A riportarlo l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, in un nuovo rapporto sul numero degli ucraini fuggiti nei Paesi limitrofi, la frontiera polacca la più coinvolta dall’esodo, già definito il più drammatico in Europa di questo secolo.
Oggi la Commissione europea ha proposto di attivare la direttiva sulla protezione temporanea per offrire un’assistenza rapida ed efficace alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. In base a questa proposta – spiega l’Esecutivo Ue in una nota – a coloro che fuggono dalla guerra sarà concessa protezione temporanea nell’Ue, il che significa che sarà loro concesso un permesso di soggiorno, e avranno accesso all’istruzione e al mercato del lavoro. Spetta al Consiglio adottare la proposta di protezione temporanea. Il Consiglio ha già espresso ampio sostegno per entrambe le misure nella riunione straordinaria di domenica 27 febbraio e si è impegnato a discutere i due documenti in occasione del Consiglio Giustizia e Affari interni di domani. Allo stesso tempo, la Commissione sta anche proponendo orientamenti operativi intesi ad aiutare le guardie di frontiera degli Stati membri a gestire in modo efficiente gli arrivi alle frontiere con l’Ucraina, pur mantenendo un elevato livello di sicurezza. La guida raccomanda inoltre agli Stati membri di istituire corsie speciali di sostegno di emergenza per convogliare gli aiuti umanitari e ricorda la possibilità di concedere l’accesso all’Ue per motivi umanitari.
La direttiva sulla protezione temporanea è stata concepita nel 2001 specificamente per fornire protezione immediata alle persone che ne hanno bisogno ed evitare di sovraccaricare i sistemi di asilo degli Stati membri.Una volta adottata, la protezione temporanea inizierà ad applicarsi immediatamente e durerà un anno. Questo periodo può essere prorogato due volte di sei mensilità fino a un anno. La Commissione può proporre in qualsiasi momento al Consiglio di porre fine alla protezione temporanea, sulla base del fatto che la situazione in Ucraina consente il rimpatrio sicuro e duraturo di coloro che hanno beneficiato della protezione temporanea, o di prorogarla di un altro anno.
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