Stasera la terza serata della kermesse canora
Il 71esimo Festival di Sanremo scavalla la seconda serata e Amadeus difende il suo lavoro, soprattutto alla luce del calo di ascolti. Per il direttore artistico, e anche per il direttore di Rai1 Stefano Coletta, una discesa legata a diversi fattori. Primo fra tutti, la concomitanza, durante la settimana, di diverse partite di calcio che tolgono il 4-5% di share. Una sovrapposizione che non accadeva dal 2014. Poi, sottolinea Amadeus, il momento di disagio che sta vivendo la gente a casa, perché “il Paese è come se vivesse una guerra”: “Non è vero che tutti guardano la tv, quando sei arrabbiato non hai voglia, hai un problema. Io vado a una festa e mi diverto se sono felice, non se ho un problema di lavoro. Questa è la verità. In questo contesto 10 milioni di persone che si sintonizzano sono commoventi. Questo è il Sanremo televisivo più forte che ci potesse essere”. E con amarezza aggiunge: “Questo non è l’evento del Festival di Sanremo, ma un programma tv. Il resto ci è stato tolto”. Ma, nonostante questo, “stiamo facendo qualcosa di unico e straordinario – spiega Amadeus – che mi auguro non accada mai più. Sarebbe stato facilissimo buttare la palla in tribuna. Passavo per capriccioso quando parlavo del pubblico, ma dicevo una cosa banalmente logica. Ovvio che si fa senza pubblico, ma questo toglie il senso dell’evento. Il Festival è il più grande evento italiano che ci sia: lo fanno la sala stampa, le tv, le polemiche, le persone che arrivano a Sanremo, i cantanti, il pubblico, le signore in prima fila, i politici. Tutto questo diventa evento. Se non fosse un evento sarebbe un meraviglioso programma tv, ma non sarebbe mai il Festival. Quest’anno Sanremo non è il Festival di Sanremo che abbiamo vissuto per 70 anni, è un’altra cosa. Noi cerchiamo di fare il miglior programma tv nelle nostre possibilità, ma è svuotato di tutte le sue parti fondamentali ed è un’altra cosa. Per questo i dati di ascolto mi sorprendono in positivo”.
La kermesse, secondo il direttore artistico, ha anche subito il contraccolpo delle accuse e degli attacchi, che non gli hanno fatto bene. “Se avessimo avuto in platea 400-500 medici o infermieri – aggiunge – sarebbe stato un gesto bellissimo, meraviglioso. Ma se questo serve a non creare problemi e a far felici persone che chiedevano la chiusura del teatro, allora va bene. Intanto Sanremo è partito e i teatri ancora chiusi. Questo può portare a dire che quindi noi siamo privilegiati e a fare arrabbiare. Ma non è una gara a chi sta meglio, io sono dispiaciuto di quel che sta accadendo. Se non fare Sanremo avesse fatto riaprire i teatri, mi sarei fermato”.
Archiviata la questione ascolti, occhi puntati sulla terza serata, quella dei duetti sulle canzoni d’autore. Tanti gli ospiti sul palco dell’Ariston che canteranno grandi brani della musica italiana insieme ai concorrenti in gara. Ad aprire la puntata, poi, l’omaggio a Lucio Dalla, nel giorno della sua nascita, con i Negramaro. Torna Zlatan Ibrahimovic, dopo la pausa per la partita del Milan, che avrà con sé l’allenatore Sinisa Mihajlovic e poi giocherà con Donato Grande, campione di calcio in carrozzina. Ci saranno anche le attrici Valeria Fabrizi e Antonella Ferrari, che lotta contro la sclerosi multipla. Co-conduttrice della serata la top model Vittoria Ceretti, non presente in conferenza stampa perché in arrivo da Parigi. E ancora, il terzo ‘quadro’ di Achille Lauro: dopo un viaggio nel glam rock e nel rock and roll, stasera approderà nel pop. Con lui sul palco Monica Guerritore ed Emma, il brano scelto è ‘Penelope’.
Intanto, Amadeus conferma ufficialmente l’assenza come ospiti di Roberto Benigni e Adriano Celentano, da lui molto desiderati. “Ho rispetto dei loro no, grandissimo rispetto. Tanti amici li ho chiamati, contattati, invitati ma ho rispetto del loro no, lo capisco e rimangono amici. Mi mandano messaggi di solidarietà e affetto tutti i giorni. E’ una tristezza vedere Sanremo così e ringrazio tutti perché nel non venire mi danno la consapevolezza che questo è un non evento, chiude il direttore artistico.
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