Roma, 31 mar. (LaPresse) – “La Corte fa affidamento sugli Stati per far rispettare le sue decisioni. Questo non è solo un obbligo legale nei confronti della Corte, ai sensi dello Statuto di Roma, ma è anche una responsabilità nei confronti degli altri Stati parte. Quando gli Stati hanno preoccupazioni nel cooperare con la Corte, possono consultarla in modo tempestivo ed efficiente. Tuttavia, non spetta agli Stati determinare unilateralmente la solidità delle decisioni legali della Corte. Come stabilisce l’articolo 119 dello Statuto, ‘qualsiasi controversia riguardante le funzioni giudiziarie della Corte sarà risolta dalla decisione della Corte'”. Così a LaPresse il portavoce della Corte penale internazionale, in merito alla visita di mercoledì in Ungheria del premier israeliano Benyamin Netanyahu, su cui pende un mandato d’arresto emesso dalla Cpi.

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