Vienna (Austria), 27 mag. (LaPresse/AP) – L’Iran ha ulteriormente aumentato le sue scorte di uranio arricchito al limite dell’impiego militare. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), visionato dall’Associated Presse. Teheran in questo momento possiede 142,1 chili di uranio arricchito fino al 60%, con una crescita di 20,6 chili rispetto all’ultima rapporto dell’Aiea, risalente allo scorso febbraio. Un tale livello di arricchimento è molto vicino al 90% che può consentire l’utilizzo per fini militari. Complessivamente Teheran possiede una scorta da 6.201,3 chilogrammi di uranio arricchito, con una crescita di 675,8 chilogrammi. L’Aiea sottolinea che la Repubblica islamica non ha rivisto la decisione con cui ha impedito, nel settembre 2023, agli ispettori dell’agenzia di monitorare il suo programma nucleare, aggiungendo di aspettarsi che questo avvenga “nel contesto delle consultazioni in corso tra l’Agenzia e l’Iran”. La morte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, secondo l’Aiea ha portato a una sospensione nei colloqui tra l’organismo e Teheran sul miglioramento della cooperazione. In una lettera del 21 maggio scorso, il regime iraniano ha suggerito che le consultazioni sulla cooperazione con l’Aiea possano proseguire “in una data appropriata che sarà concordata” dalle parti.

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