Milano, 17 ott. (LaPresse) – Ingenti investimenti nel settore delle aste giudiziarie immobiliari, in cui gli affiliati ponevano in essere condotte di turbata libertà degli incanti, attraverso minacce rivolte ad altri partecipanti per costringerli a non presentarsi, permettendo di fatto agli emissari del sodalizio di aggiudicarsi gli immobili, la cui successiva rivendita avrebbe finanziato le ulteriori attività illecite del sodalizio. È una “svolta imprenditoriale” del clan Di Lauro scoperta nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli e che ha portato all’alba di oggi a 27 misure cautelari, eseguite dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale partenopero, e sequestri di beni mobili e immobili di circa 8 milioni di euro.

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