Trento, 25 gen. (LaPresse) – Più di un tampone rapido con risultato negativo al minuto, contro i 20 minuti di quelli regolari effettuati in farmacia. Sono circa 33mila i green pass in odore di falso su cui stanno indagando i pm di Trento, Davide Ognibene e Giovanni Benelli. In cambio di 10 euro tutti i test erano negativi, solo lo 0,3 per cento è risultato positivo: per il nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri, che ha indagato assieme alla compagnia della Guardia di finanza, ce n’è abbastanza per intervenire. Sigilli ai centri tamponi di Pergine, allestito al centro sportivo, e a Trento nord. Per il gestore, un infermiere che aveva ottenuto dall’azienda sanitaria provinciale il codice univoco della banca dati collegata al ministero della salute per il rilascio della certificazione verde, e altri 4 impiegati è scattata la denuncia: associazione a delinquere finalizzata al falso, corruzione e accesso abusivo informatico. Immediate le perquisizioni domiciliari: in casseforti e valigette sono stati sequestrati 120mila euro in contanti in banconote che vanno dai 500 euro a monetine. Gli investigatori dell’Arma hanno anche sequestrato telefonini e pc contenenti i dati di chi ha fatto i presunti tamponi fasulli. Gli inquirenti stanno ora risalendo alle persone che hanno utilizzato i due centri tamponi.

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