Roma, 23 nov. (LaPresse) – “Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l’assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione”. E’ quanto prevede una riformulazione presentata dai relatori alla proposta di legge  in materia di morte volontaria medicalmente assistita Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5S).”Gli enti ospedalieri pubblici autorizzati – prevede il testo – sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dalla presente legge. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale”

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