Roma, 23 nov. (LaPresse) – Quello del suicidio assistito, “spero non sarà un servizio garantito”, per cui bisognerà sempre trovare un medico “disposto a mettere in atto tale pratica” e che non invochi “l’obiezione di coscienza”. Così a LaPresse, Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica di Roma, dopo il via libera dato dal comitato etico della Asl delle Marche al signor ‘Mario’, il tetraplegico che ha chiesto di porre fine alla sua vita.

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