Il Tpi rilancia il rapporto dell'Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza
A distanza di qualche settimana dalla sua pubblicazione, il Tpi analizza il nuovo report Enisa sull’Intelligenza Artificiale e la cybersecurity. Come spiega il giornale online nella sua nuova rubrica “Scenari ciber(n)etici”, si tratta di un “rapporto che delinea un nuovo quadro normativo e standard di approccio per la comprensione degli scenari di evoluzione in ambito B2B e G2G”.
“Le novità, in termini di approccio normativo all’Intelligenza Artificiale, sono diverse e rilevanti per comprendere il mutato quadro di riferimento in cui si collocano gli stakeholders europei del settore” e il comparto AI italiano “può beneficiare da un’attenta ricezione degli orientamenti dell’Agenzia Europea in materia.
Tra le novità evidenziate da questo rapporto c’è l’estensione del paradigma della cybersecurity dalla tradizionale triade di “confidenzialità, integrità-disponibilità” (CIA: confidentiality–integrity–availability) all’affidabilità dell’IA (AI trustworthiness). Come si legge nell’approfondimento di TPI, “l’AI è un ambito tecnologico che serve più cicli di attività umana – civile e militare – in una logica di interoperabilità. Per questo la ricerca di uno standard di sicurezza per l’Intelligenza Artificiale diventa un obbiettivo fondamentale per stabilire nuove norme tecniche (e giuridiche) nel contesto europeo”.
Il secondo elemento di novità introdotto dal Report, che poi rappresenta il suo focus, è invece dato dalla cybersicurezza dell’AI, con l’obbiettivo di assicurare cioè “qualità dei dati, supervisione, solidità, accuratezza, spiegabilità, trasparenza e tracciabilità” dei processi legati all’intelligenza artificiale.
Infine, il terzo elemento di interessedel Report è l’importanza attribuita all’applicabilità di alcuni standard già esistenti per lo sviluppo di software allo sviluppo di prodotti IA, sulla base del principio per cui l’IA “è nella sua essenza un software”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata