I noti Taboo e Trivial Pursuit ora hanno dei nuovi eredi: ecco i giochi di società più divertenti per una serata in famiglia o tra amici
Con l'inizio della stagione autunnale diciamo addio alle belle giornate di sole per dare di nuovo il benvenuto a temperature più fredde e lunghe ore di pioggia. Il clima ideale per passare il tempo in casa con gli amici, la famiglia e un bel gioco da tavolo.
Non serve rispolverare i vecchi titoli degli anni '80: Trivial Pursuit e Taboo sono ormai stati sostituiti da centinaia di altri 'party game' più moderni, dalla grafica allettante e dalle dinamiche nuove. Così sono definiti quei giochi di società pensati per intrattenere parecchie persone (diciamo dai 6 giocatori in su): come dice la parola stessa, di solito vengono tirati fuori in occasione di una festa, ma nulla vieta di usarli dopo un pranzo di famiglia o una serata con gli amici. Noi ne abbiamo selezionati dieci: i più simpatici, facili da apprendere e graficamente convincenti.
10. Concept
di Gaëtan Beaujannot e Alain Rivollet
Indovinare le parole attraverso l’associazione di varie icone: questo è l'obiettivo di Concept. Una squadra di due giocatori sceglie una parola o una frase che gli altri dovranno indovinare. Agendo insieme, collocano delle pedine sulle icone raffigurate sul tabellone di gioco.
Edito da Asmodee Italia e vincitore dell'As d'Or nel 2014 al Festival Internazionale dei Giochi di Cannes, Concept è un gioco veloce e adatto a tutte le età. Le icone sono una valanga e permettono di rappresentare qualsiasi oggetto, titolo o personaggio: bastano un po' di creatività, inventiva e intuito.
9. Nome in codice
di Vlaada Chvátil
Venticinque carte a tavola e ognuna riporta una parola diversa. Scopo del giocatore di turno è dire una parola alla sua squadra che possa collegare più carte: ad esempio, "scuola" può collegare sia "zaino" sia "lavagna". Ma, attenzione, i compagni devono indovinare le parole giuste, quelle che il Capo sa appartenere alla loro squadra.
Ambientato nel mondo dello spionaggio, semplice e in grado di coinvolgere molte persone contemporeamente al tavolo, Nome in codice ha vinto il prestigioso Spiel des Jahres nel 2016, il più importante premio del gioco di società. Distribuito in Italia da Cranio Creations, è un titolo creativo, in cui ci si diverte a trovare collegamenti tra parole che sembrano non avere niente in comune.
8. Activity
di Ulrike Catty, Paul Catty, Hans Führer, Maria Führer ed Ernst Führer
Classico party game di squadra, lo scopo è quello di far indovinare più parole possibili ai propri compagni. Per farlo si descrive, si disegna o si mima in base al colore della casella del tabellone su cui arriva la pedina della propria squadra.
Edito in Italia da Giochi Uniti, Activity riprende le dinamiche di Pictionary e di Taboo per creare un gioco più vario, completo e divertente. Perfetto per una serata relax in famiglia o con gli amici: la durata della partita è di circa un'ora e il numero di giocatori può variare in base al numero dei presenti.
7. Samurai Sword
di Emiliano Sciarra
Edito da dV Giochi e ambientato nel Giappone feudale, Samurai Sword è un gioco di carte in cui i giocatori (da 3 a 7 con il gioco base; fino a 8 se si possiede anche l'espansione) vengono divisi in tre squadre, i cui componenti inizialmente non si conoscono tra loro. Ninja, samurai, shogun e ronin si sfidano a colpi di spade e mosse di arti marziali con lo scopo di rubarsi fra loro "punti onore".
A dieci anni dall'uscita del suo grande successo BANG!, Emiliano Sciarra è riuscito a migliorare quello che è diventato uno dei giochi di carte più famoso al mondo. Nel 2012 è nato Samurai Sword, che, pur conservando le stesse meccaniche di BANG! (i giocatori sono divisi in squadre e giocano carte arma, carte proprietà e carte azioni), cambia radicalmente ambientazione (non più il western, ma il regno del Sol Levante) e risolve il più grande difetto della versione originale: l'eliminazione dei giocatori. In Samurai Sword la partita finisce proprio quando un giocatore perde tutti i suoi punti onore: non ci sarà quindi nessuno costretto ad aspettare mentre gli altri continuano a sfidarsi.
6. Mascarade
di Bruno Faidutti
Fino a tredici personaggi in gioco, ognuno con un'abilità diversa che permette al giocatore di guadagnare soldi e un unico scopo: ottenere per primo tredici monete d'oro. Durante il proprio turno ci sono soltanto tre azioni possibili: scambiare (o far finta di scambiare) la propria carta personaggio con quella di un altro giocatore, fare l'azione del personaggio che si interpreta (oppure si finge di interpretare) oppure guardare la propria carta personaggio per scoprire chi si sta interpretando in quel momento.
Edito da Asmodee Italia, Mascarade è un gioco confusionario in cui è improbabile avere la certezza per tutta la durata della partita di quale carta si possieda ed proprio per questo è esilarante. Si può giocare fino a 13 persone contemporaneamente e più giocatori ci sono più la partita è godibile: in circa 30 minuti viene richiesto di bluffare, mettere in difficoltà gli avversari e lasciarsi trascinare dal procedere degli eventi.
5. Time's Up
di Peter Sarrett
Trenta secondi e tre round a disposizione per far indovinare il maggior numero di parole alla propria squadra. Nel primo round, bisogna descrivere le parole scritte sulle carte; nel secondo, si può dire una sola parola; nel terzo, bisogna usare gesti ed espressioni del viso per comunicare con i propri compagni.
Edito da Asmodee Italia, Time's Up è una linea che prevede varie versioni dello stesso gioco: da quella Celebrity in cui le parole da indovinare sono nomi di personaggi famosi a quella Family dove ci sono oggetti, lavori o animali riportati sulle carte. Sulla scatola il numero massimo di giocatori segnato è di 12, ma trattandosi di un gioco di squadra non c'è un vero e proprio limite. Con una media è di 45 minuti, Time's Up è l'erede perfetto del classico Taboo: più semplice, più veloce ma con più spazio per gli eccessi di risa.
4. Wherewolf Revised
di Christian Zoli
Ci sono i lupi mannari e gli abitanti del villaggio, ma anche Romeo e Giulietta, un angelo custode, l'Azzeccagarbugli e un mago. Wherewolf è una versione più complessa ma anche molto più coinvolgente del più noto Lupus in tabula (dVGiochi). Si tratta di un gioco di ruolo ambientato in un villaggio in cui alcuni lupi mannari uccidono innocenti cittadini.
Ogni giocatore ha una carta personaggio che tiene ben segreta e il gioco si svolge in due fasi: la notte, in cui tutti tengono gli occhi chiusi, tranne i lupi mannari che decidono chi uccidere; e il giorno, in cui si riaprono gli occhi, si fanno ipotesi su chi tra i giocatori potrebbe essere un lupo mannaro e infine si vota una persona da condannare a morte perché ritenuta colpevole. La maggior parte degli abitanti del villaggio ha qualche abilità particolare (c'è chi sa chi sono i lupi, chi può parlare con i morti, chi protegge un unico personaggio e per lui è disposto a mentire), dunque il coinvolgimento è assicurato, qualsiasi sia la carta capitata in mano.
Edito in Italia da Raven Distribution, Wherewolf può riunire intorno al tavolo un massimo di 33 persone. È il gioco più lungo (la durata minima è di un'ora e va ad allungarsi in base al numero di giocatori) e complesso di questa classifica perché richiede la presenza di un giocatore esperto. Se giocare attivamente a Wherewolf è semplice e richiede soltanto un'inclinazione al bluff e la predisposizione a interpretare un ruolo, perché la partita riesca bene è necessario un Narratore che sia preparato su ogni ruolo e sulle dinamiche del gioco. Suo sarà il compito di assegnare un personaggio a ogni giocatore, scandire il tempo della notte e del giorno e guidare ognuno nel corso della partita: un compito affatto semplice, che custodisce gran parte della responsabilità per l'effettiva riuscita della partita.
3. Twins
di Stephen Glenn
A tavola ci sono undici immagini scoperte: ognuna rappresenta oggetti o attività. Al giocatore viene richiesto di associarle a due a due fino a formare cinque coppie, unite da una logica comune (che sia il colore, la forma, la tipologia di oggetto): la fragola, per esempio, può andare insieme al cuore perché entrambi sono rossi; oppure con le patate perché entrambi sono alimenti, e così via. Più coppie si hanno in comune con gli avversari e più i punti salgono.
Edito da Asmodee Italia, Twins – Il gioco della strane coppie è un party game intuitivo, bastano un paio di minuti per spiegare le regole. Il suo principale punto di forza è che per fare punti è necessario selezionare la coppia più "popolare" possibile e non sempre è così semplice: scoprire che il proprio cervello non funziona affatto come quello della migliore amica o del fratello è l'elemento più divertente del gioco. L'unico difetto di questo titolo è che la partita è limitata a 8 giocatori, quando le dinamiche di gioco avrebbe permesso di allargare il numero dei partecipanti fino ad arrivare a 10 o persino 12 persone.
2. The Resistance: Avalon
di Don Eskridge
Ambientato all'interno della corte di re Artù, Avalon è un gioco di squadra basato su intuizione e bluff. All'inizio della partita, ogni giocatore riceverà una carta personaggio che resterà segreta agli altri: se lo sfondo della carta è blu, il giocatore sarà in squadra con le forze del Bene, alleati di Artù; se al contrario lo sfondo è rosso, si unirà alle forze del Male come seguace di Mordred.
Le forze del Male sono minori in numero, ma si riconoscono tra loro: sanno perciò chi sono i loro compagni di squadra. I fedeli di Artù invece non hanno la possibilità di distinguere chi come loro gioca con il Bene e chi invece è alleato di Mordred. L'unica eccezione è Merlino che conosce i volti degli agenti del Male, ma deve fare attenzione: se la sua vera identità verrà rivelata, tutto sarà perduto.
Edito in Italia da Raven Distribution, Avalon richiede dai 5 ai 10 giocatori: ha un'ambientazione basilare ma accattivante, la partita è veloce (non dura più di 30 minuti), le regole sono semplici ma creano un'atmosfera di sospetto e tensione al tavolo che garantisce il divertimento e un'attenzione sempre alta da parte di tutti i giocatori.
1. Dixit e Dixit Odissey
di Jean-Louis Roubira
Ogni giocatore ha in mano sei carte, ognuna con una raffigurazione diversa, talmente accurata da sembrare un vero e proprio quadro. A turno, uno dei giocatori diventa il Narratore e ha il compito di scegliere segretamente una delle sue carte fornendone una breve descrizione: può essere una frase oppure una sola parola. Gli altri giocatori selezioneranno segretamente quale delle loro carte possa essere associata alla descrizione fornita dal Narratore; le carte selezionate vengono poi mischiate ed esposte. Compito di ogni giocatore sarà cercare di indovinare segretamente quale sia la carta giusta, quella scelta da Narratore.
Con oltre 100mila copie vendute in Italia, si tratta con ogni probabilità del gioco da tavolo di nuova generazione più conosciuto nel nostro Paese. Un successo meritato e conquistato grazie alle illustrazioni ipnotiche e le regole semplicissime ma accattivanti. Dura una trentina di minuti, è divertente e conviviale e, poiché le uniche abilità richieste sono intuito e fantasia, può riunire al tavolo adulti e bambini. Edito da Asmodee Italia, il gioco è disponibile in due edizioni: Dixit (vincitore del più importante premio del settore nel 2010, lo Spiel des Jahres) e Dixit Odissey, una versione migliorata che permette di allargare il tavolo e arrivare fino a 12 giocatori.
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