Marc Marquez si è laureato campione del mondo per la nona volta in carriera, la settima in MotoGp. Al pilota spagnolo è bastato arrivare secondo nel Gp del Giappone per far festa in virtù del sesto posto finale del fratello Alex.
A Motegi è festa totale per la Ducati, con la vittoria di Pecco Bagnaia che bissa così il trionfo di ieri nella sprint. Completa il podio Joan Mir con la Honda, terzo davanti all’Aprilia di Marco Bezzecchi.
Marquez: “Sono tornato a vincere, ora sono in pace con me stesso”
“Ho lottato, lottato e lottato e sono tornato a vincere. Adesso sono in pace con me stesso”. Sono le prime parole di Marc Marquez dopo essersi laureato nove volte campione del mondo, a sei anni di distanza dall’ultima volta. “E’ difficilissimo parlare, ricordo quello che è successo ma mi voglio godere il momento. Adesso sono tranquillo, sento pace dentro di me – ha aggiunto il pilota della Ducati, secondo nel Gp del Giappone alle spalle del compagno di squadra Pecco Bagnaia – Ho fatto grandi errori nella mia carriera, il grande errore di tornare troppo presto”, ha aggiunto in riferimento all’infortunio di Jerez del 2021.
“Giornata bellissima, in Giappone si è chiuso un cerchio”
“Ho preso delle decisioni difficili ma giuste perché siamo finiti qui, è stata una giornata bellissima, il cerchio si è chiuso in Giappone. C’era tutto il mio team, mi è piaciuto molto ci fosse anche il team Honda per Mir, quando io ero secondo e Mir terzo ho controllato più lui che me. E’ finito tutto molto bene“, dice ancora Marquez. “Quando sei in cima la caduta è ancora più forte – ha aggiunto lo spagnolo – Tutti gli anni sono stati importanti, la sfida più difficile è stata ritornare, anche se è vero che per essere al top sono andato nel team più forte con la moto più forte, che è Ducati. Questo mi ha aiutato tanto, mi ha aiutato la gente. Alla fine ora voglio godermi il momento, ho una sensazione stranissima dentro adesso”. Ricordando l’approdo in team Gresini nel 2024 “ho fatto la scelta giusta per tornare a lottare per i primi posti, lì non mi vedevo in lotta per il Mondiale, poi pian piano ho ritrovato me stesso e ho iniziato la mia seconda vita – ha concluso – Lottare con piloti più giovani è un’esperienza diversa ma bella”.
Bagnaia: “Congratulazioni a Marquez, titolo meritato”
“Congratulazioni a Marc, se lo merita e si merita di essere sotto i riflettori oggi”. Così Francesco Bagnaia complimentandosi con il compagno di box Marc Marquez. “Sono felice per la mia performance e per il weekend – ha aggiunto il pilota della Ducati, che ha trionfato nel Gp del Giappone bissando il trionfo nella sprint – D’ora in poi continuerò in questo modo, così sì che posso battagliare”. “E’ il primo weekend dove sento le cose a posto e abbiamo fatto paura, diciamo che dopo un anno così era difficile immaginare di riuscire a trovare la quadra, ma oggi dopo tutto il weekend si può dire che ho proprio goduto – ha aggiunto Pecco ai microfoni di Sky Sport – E’ dal test di Misano che mi diverto a guidare la moto, è meraviglioso che sia così e al tempo stesso un peccato. Io sarò anche un po’ testone, ma l’ultima persona che smette di credere in me sono io, sapevo perfettamente che nel momento in cui sarei stato messo nella condizione di stare davanti sarei stato davanti. Questa ne è la conferma e come uomo devo dire che sono molto orgoglioso”. Proiettandosi sulle ultime cinque gare del mondiale “Indonesia e Australia sono due gare amiche, proveremo a fare il possibile – ha concluso – Sarebbe divertente riuscire a lottare un po’ da qui alla fine”.
Domenicali: “Stiamo scrivendo una storia incredibile”
“La storia continua, e che storia incredibile stiamo scrivendo. Siamo Campioni del Mondo per il quarto anno consecutivo, dimostrando che quando talento, competenze e dedizione si incontrano, il confine tra possibile e straordinario scompare”. Così in una nota l’ad di Ducati Claudio Domenicali commentando la vittoria del titolo mondiale conquistata da Marc Marquez nel Gp del Giappone vinto dall’altro ducatista Pecco Bagnaia. “In pista può sembrare tutto facile, soprattutto quando i risultati arrivano con continuità, ma dietro ogni successo c’è un lavoro di squadra incessante: mesi di progettazione e simulazioni, ore dedicate all’analisi di dati, cambi motore calibrati al minimo dettaglio, strategie di gara studiate con precisione. Tutto questo resta invisibile agli occhi di chi guarda, ma è nel dietro le quinte che costruiamo la vittoria. È lì che ogni piccolo dettaglio fa la differenza e diventa l’elemento determinante che permette a un campione di esprimere il suo massimo in pista. Con Marc questo processo è stato naturale: ha trovato immediatamente sintonia con la Desmosedici GP – ha sottolineato – Fin dalla prima gara ha confermato quello che ci aspettavamo da lui, e in molti casi ha persino superato le nostre stesse previsioni, mostrando come un talento straordinario come il suo e il lavoro meticoloso di una squadra appassionata e competente come la nostra possano potenziarsi a vicenda”.
Domenicali ha poi elogiato Bagnaia. “A rendere questo fine settimana ancora più speciale è stata la prestazione di Pecco, vincitore sia nella Sprint che nella gara di domenica. Vedere il suo sorriso e, allo stesso tempo, poter celebrare il Titolo Piloti, è un’immagine che resterà a lungo nei nostri ricordi e che racconta meglio di tante parole la forza tutta Ducati. A tutte le donne e gli uomini di Ducati Corse voglio dire grazie: ancora una volta ce l’abbiamo fatta, insieme – ha concluso l’amministratore delegato di Ducati – Un ingranaggio che funziona solo se ogni elemento dà il massimo, e che oggi gira alla massima resa, con Gigi Dall’Igna che ne coordina e ispira ogni mossa. Un ringraziamento speciale va a Lenovo, ai nostri partner e fornitori, che con il loro contributo rendono possibile raggiungere traguardi di questo livello. L’anno scorso avevo promesso ai Ducatisti che non ci saremmo accontentati, che avremmo continuato a lavorare per vincere ancora e oggi dimostriamo che la nostra passione e il nostro impegno non sono parole, ma risultati concreti che ci pongono sempre un passo avanti”.
Dall’Igna: “Giorni particolari che si ricordano a lungo”
“Questi sono giorni particolari che si ricordano sempre a lungo, le emozioni sono ancora tutte dentro il mio corpo”. Lo ha detto il direttore generale della Ducati Gigi Dall’Igna ai microfoni di Sky Sport al termine del Gp del Giappone che ha visto Marc Marquez laurearsi campione del mondo per la nona volta in carriera. “Non siamo stati noi a scegliere Marc ma il team Gresini, devo dire che hanno fatto una grande stagione insieme durante la quale è maturata la decisione di portarlo nel team ufficiale. Credo che abbiamo fatto le scelte più corrette possibili, gli abbiamo dato gli strumenti per potersi esprimere al meglio”, ha aggiunto soffermandosi poi sulla vittoria di Bagnaia. “Abbiamo sofferto insieme a lui in questi mesi, vederlo tornare a vincere è stato sicuramente anche per noi un qualcosa che ci fa star meglio con noi stessi – ha aggiunto – Il fumo bianco della sua moto negli ultimi giri? Noi sapevamo quello che poteva essere successo, eravamo abbastanza tranquilli che la moto potesse arrivare al traguardo altrimenti avremmo preso la decisione di fermarlo. Non è mai bello vedere una moto che fuma, ma noi sapevamo che la quantità di olio che andava a finire nello scarico era comunque limitata”.
Il dominio di Marquez lungo una stagione
Dominare è un atto di forza ma farlo su se stessi è il vero potere. Dopo anni segnati da infortuni e difficoltà, nel corso dei quali ha anche pensato di chiudere il gas, spegnere il motore, scendere di sella e fare altro, Marc Marquez ha dimostrato nel suo lungo percorso di rinascita che nel motorsport fare il ‘cannibale’ e stracciare la concorrenza non è mai un caso: servono organizzazione, talento e una dedizione totale al successo coniugata con il sacrificio. Tutto questo è stato per l’intera stagione il fuoriclasse di Cervera che non ha solo sbaragliato la concorrenza ma l’ha annichilita, riducendo qualche rivale ai limiti della mortificazione.
Alla prima curva della gara sprint del primo Gp, nel suo ‘anno 1’ con la Ducati ufficiale, il 32enne ha subito trovato il feeling perfetto con la Desmsosedici GP25 e fatto capire chi fosse il vero numero uno mettendo in serie una striscia consecutiva di successi che hanno immediatamente indirizzato la stagione tutta dalla sua parte. Vittoria dopo vittoria (11 nelle gare ‘lunghe’ e 14 nelle sprint a cinque Gp dalla fine) ha lasciato a pochi le briciole, raccolte in larga parte dal fratello Alex Marquez, mostratosi un rivale ma a volte anche un valido scudiero, se non altro per aver tolto punti e piazzamenti agli inseguitori.
Marquez eguaglia il record di Valentino Rossi
Nessuno ha dominato negli ultimi anni in maniera così evidente un Mondiale con questa voracità e superiorità lampante e non è un caso che questo predominio riporti alla mente i trionfi di un certo Valentino Rossi. Ecco allora che il nono titolo iridato conquistato dallo spagnolo, il settimo nella classe regina, ha una doppia valenza proprio perché raggiunge il mito del motociclismo italiano, preparandosi il terreno per il grande ‘sorpasso’. Perché l’obiettivo mai apertamente espresso ma evidente del centauro spagnolo è un altro, quello di chiudere la carriera con la ‘decima’.
In questo 2025 da consegnare alla storia Marquez ha stracciato ogni primato. Il pilota della Ducati si era presentato a Motegi con un bottino di 512 punti nel campionato 2025, cifra mai raggiunta in una singola stagione nella storia del campionato (da quando c’è anche la Sprint). La cosa più impressionante è che ci è riuscito con sei Gran Premi da disputare prima della fine della stagione. Fino ad allora il record era detenuto da Jorge Martín, che nel 2024 ne aveva aggiunti 508. Prima di lui avevano alzato l’asticella anche Pecco Bagnaia nel 2023 con 467.ù
“Mi diverto, e il modo in cui mi diverto è vincere”
“Due anni fa, non avrei mai immaginato di essere in questa forma. Sono qui perché mi diverto e il modo in cui mi diverto è vincere”, ha ripetuto più volte Marquez che entra nel libro delle leggende. Non solo per la manifesta superiorità del suo talento ma anche per il carattere e la determinazione nel darsi comunque un’altra chance anche nei momenti più bui legati al calvario per le quattro operazioni all’omero, infortunatosi a Jerez nel 2021. “Arrivi da quattro titoli consecutivi e ti senti invincibile. L’errore più grande è stato tornare troppo in fretta. Ero vicino al ritiro. Mi chiedevo ‘Perché non ci fermiamo e basta?’. Ma c’era qualcosa dentro di me che diceva: ‘Perché no? Perché devo smettere?’. Volevo dimostrare il mio valore e se ero competitivo”, ha raccontato prima della festa di Motegi ripercorrendo come in un film la sua storia personale. A scriverla nella maniera più bella ci ha pensato la Ducati che gli ha messo a disposizione una moto talmente perfetta da essere ‘inguidabile’ per chiunque, anche per Pecco Bagnaia che ha ammesso i propri limiti: “Marc è stato l’unico pilota che ha saputo fare la differenza, l’unico a potere guidare la GP25 al 100%”.

