Il super campione della Mercedes ha bacchettato i colleghi in un'intervista al quotidiano spagnolo AS

Lewis Hamilton bacchetta i suoi colleghi di Formula 1 nel corso di un’intervista al quotidiano sportivo spagnolo AS. “Stiamo vivendo un tempo in cui il circus sta diventando un club di ragazzini miliardari, oggi sarebbe impossibile arrivare qui da una famiglia di lavoratori. Bisogna lavorare per cambiare tutto questo e rendere la Formula 1 uno sport accessibile a tutti, ai ricchi e alle persone con origini più umili“, ha detto il pilota della Mercedes, sette volte campione del mondo sempre molto attento alle tematiche sociali, prima tra tutti la lotta contro il razzismo. “Parlo spesso con il mio capo, con la Mercedes, con gli sponsor, per capire cosa possiamo fare insieme per ottenere una F1 più diversificata. Ci vorrà tempo, non si cambierà da un giorno all’altro, ma siamo tutti uguali anche se il colore della nostra pelle è diverso”, ha spiegato ancora Hamilton.

Il pilota inglese ha parlato anche di tematiche di pista 

Passando alla pista, il talento inglese non ha alcuna intenzione di smettere di vincere. “Lo sport è la mia vita, è il mio lavoro. Direi che è la mia seconda priorità. Non sarei in grado di fare nessuna delle altre cose senza questa competizione. Voglio aiutare le persone, istruirmi e incoraggiare tutti intorno a me”, ha detto. Sull’ottavo titolo di campione del Mondo, ha dichiarato: “Non cambierebbe niente. So chi sono, da dove vengo e di cosa sono capace. Non ho idea se lo vincerò, anche se lavoro per ottenerlo, ma di certo non cambierà nulla di importante nella mia vita. I numeri non sono quello che mi preoccupano di più. Mi preoccupo di quello che sono. Ovviamente voglio vincere il Mondiale, c’è una grande squadra che lavora dietro di me per questo”. Infine sulla rivalità con Verstappen, da molti indicato come suo erede. “Non lo so. Adoro combattere, sono uno sportivo, vivo per questo da quando avevo otto anni. Non c’è niente di più grande di questo per me. C’è un bel gruppo di giovani talenti”, ha concluso.

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