Bronzo a Palmisano nei 20 km di marcia, Tamberi in finale nell'alto col brivido. Iapichino quinta nella finale salto in lungo
Arriva la seconda medaglia azzurra ai mondiali di atletica di Budapest. È il bronzo per la 20 km di marcia femminile conquistata da Antonella Palmisano. Sul primo gradino del podio la spagnola Perez; al secondo posto l’australiana Montag. L’atleta azzurra è già stata campionessa olimpica a Tokyo. Ieri sera Leonardo Fabbri aveva conquistato la medaglia d’argento nel getto del peso.
Palmisano: “Ora appuntamento con l’Olimpiade”
“Quello che conta è la testa, ho imparato in questi due anni a vedere tutto il bello che c’è intorno a me, senza concentrami sui problemi. Ora so che posso andare avanti al meglio, ora l’appuntamento è con l’Olimpiade, c’è Parigi dietro l’angolo”. Antonella Palmisano commenta così la medaglia. Il ricco palmarès della pugliese (oro olimpico a Tokyo, bronzo mondiale a Londra 2017 e bronzo europeo a Berlino 2018) si arricchisce in attesa dell’appuntamento a cinque cerchi, che la vedrà affrontare la prova da campionessa olimpica in carica.
Tamberi in finale nell’alto con brivido
Gianmarco Tamberi si qualifica non senza problemi per la finale del salto in alto. L’oro olimpico di Tokyo ha superato la misura di qualificazione, fissata a 2,28, solo al terzo e ultimo tentativo. Avanti anche Marco Fassinotti.
Dosso in semifinale 100m femminili
Mattinata da ricordare per Zaynab Dosso. L’azzurra ha corso la sua batteria dei 100 metri in 11″14, tempo che le permette di entrare in semifinale – in programma domani sera – e di eguagliare il primato italiano di Manuela Levorato, realizzato il 4 luglio del 2001 a Losanna.
Jacobs fuori dalla finale dei 100 metri
Marcell Jacobs ha chiuso al quinto posto con il tempo di 10”05 la semifinale dei 100 metri maschili, ed è fuori dalla finale. Avanzano al turno successivo infatti i primi due di ogni semifinale e i due altri migliori tempi assoluti. L’azzurro ha migliorato il suo personale stagionale ma non è bastato a causa di una lunga serie di infortuni che ne ha condizionato la stagione. La batteria di Jacobs è stata vinta dallo statunitense Noah Lyles con un 9″87 corso con apparente facilità, secondo a sorpresa il giapponese San Brown che sarà in finale con 9″97. Possibili ripescaggi per Omanyala con 10″01, quarto Amo-Dadzie con 10″03.
Jacobs: “Potevo stare a casa ma ci ho messo la faccia”
“Potevo stare a casa ma ho deciso di venire e metterci la faccia, è giusto così. Non ho paura di essere sconfitto e di affrontare gli avversari. So che non è questo il mio valore e che posso fare molto meglio. Ma ora c’è l’impegno con la staffetta e cercherò di fare più gare possibili perché so che posso migliorare ancora tanto”. Così Marcell Jacobs ai microfoni della Rai dopo la semifinale dei 100 metri. “Sono stato tanto tempo senza gareggiare e rientrare subito in un Mondiale è impegnativo -aggiunge Jacobs-. Sapevo di avere commesso tanti errori ieri e non mi piaceva come avevo corso, oggi è andata un po’ meglio. C’è ancora tanto da sistemare, ma stasera in hotel mi guarderò in faccia soddisfatto. Dispiace non poter lottare per un titolo che potrebbe essere mio. Tempi duri ma arrivano gli uomini forti e io lo sarò”.
Jacobs: “Mi sta sulle p…essere fuori per 4 centesimi”
“Vedere Fred (Kerley, ndr) fuori dalla finale è abbastanza sorprendente, vista la stagione che ha fatto. Degli altri si sapeva che sarebbero andati forte, soprattutto Seville. Mi sta sulle palle essere rimasto fuori dalla finale per 4 centesimi, ma questo fa parte del gioco“. Così Marcell Jacobs ai microfoni della Rai dopo la conclusione delle semifinali dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Budapest. “Ora vado a riposare per la staffetta”, aggiunge Jacobs, che risponde così a chi domanda quale sarà la sua frazione. “La seconda è quella con cui mi trovo bene, sono abbastanza dinamico per il cambio e credo che lì rimarrò”.
Iapichino quinta nella finale salto in lungo
Larissa Iapichino sfiora il podio nel salto in lungo ai mondiali di atletica, in svolgimento a Budapest. L’azzurra si è piazzata quinta in finale a sei centimetri dalla medaglia di bronzo. L’oro è stato conquistato dalla serba Ivana Vuleta con la misura di 7.14 metri, seconda la statunitense Tara Davis-Woodhall che ha saltato 6.91 metri. Bronzo alla romena Alina Rotaru-Kottman con 6.88. Quarto posto per la nigeriana Ese Brume (6.84). L’azzurra è rimasta lontana dal personale e non è stata perfetta: ha sbagliato il primo salto rischiando anche di farsi male, ha piazzato la misura nel secondo per garantirsi gli ultimi due salti ma poi non è riuscita a trovare una buona base di battuta se non nell’ultimo tentativo, piazzando con 6.82 metri una misura non sufficiente per conquistare una medaglia.
Iapichino: “Ho sbagliato, voluto anche un po’ strafare”
“Ho sbagliato, errare è umano ma quando c’è l’appuntamento che aspetti tutto l’anno vorresti fare tutto perfetto. Ho voluto anche un po’ strafare, l’adrenalina la senti, è una finale e vuoi giocarti e dare tutto e ho sbagliato. Forse sarà stata anche la poca esperienza. Mi dispiace tanto”. Così a Raisport Larissa Iapichino, quinta nella finale del salto in lungo ai Mondiali di Budapest. “Mi sono data la zappa sui piedi da sola. E ho gestito male la gara. Potevo sbagliare qualsiasi altra gara ma non questa. Momenti concitati con mio padre allenatore? Lui sa come darmi la scossa e la carica, abbiamo dei dialoghi un po’ accesi ma fa parte di noi. La scossa l’ho trovata nell’ultimo salto. L’avessi trovata prima avrei potuto aggiustare qualcos’altro. E’ andata così. Vedremo come andrà la prossima volta, spero di non ricadere in questi errori”, ha concluso.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata