Sono 10500 gli atleti provenienti da 206 comitati olimpici, tra loro c'è chi gareggia per la storia e chi per la gloria
A Parigi, durante le Olimpiadi, sono attesi circa 10500 atleti, provenienti da 206 comitati olimpici nazionali. C’è chi si gode l’esperienza a cinque cerchi, chi nutre ambizioni di medaglia, chi gareggia per la storia e per la gloria. E poi ci sono loro, le stelle più attese, che per un motivo o per un altro attirano l’attenzione e i riflettori. Alcune vivono in Francia la loro ‘last dance’ olimpica, altre vanno a caccia di record, altre ancora vogliono stupire il mondo. Di certo, con buona pace del barone Pierre de Coubertin e del suo celebre motto, non sono arrivate sotto la Tour Eiffel per fare da comparse.
Parigi è legata a doppio filo al Roland Garros, e allo Slam sulla terra battuta è associato il nome di Rafael Nadal, che ha trionfato a Bois de Boulogne 14 volte in carriera, l’ultima delle quali nel 2022. Il maiorchino, che ha già conquistato l’oro olimpico in singolare a Pechino 2008, complici gli acciacchi fisici e le 38 candeline spente a giugno non è più quello di un tempo, ma la sua sola presenza ai Giochi è già di per sé iconica. Soprattutto se si considera che Nadal giocherà anche nel doppio in coppia con Carlos Alcaraz, il suo erede naturale, fresco vincitore di Wimbledon. A Parigi ci sarà anche Novak Djokovic, che per l’ennesima volta inseguirà l’unico titolo che manca nel suo interminabile palmares: quello di campione olimpico.
A proposito di stelle da sempre le nazionali di basket, in particolare il team Usa, si presentano ai Giochi con la miglior formazione possibile. E in tal senso Parigi 2024 non fa eccezione. A pochi mesi dal suo 40° compleanno LeBron James – che sarà il portabandiera degli Stati Uniti nella cerimonia di apertura – torna a guidare la selezione a stelle e strisce in quella che sarà la sua quarta Olimpiade, diventando il primo cestista statunitense a prender parte ai Giochi in tre decenni diversi. Insieme a lui ci saranno altri veterani, come Steph Curry (all’esordio ai Giochi) e Kevin Durant, e il blocco dei Boston Celtics – diventati da poco campioni Nba – formato da Derrick White, Jason Tatum e Jrue Holiday, che fanno degli Stati Uniti indiscutibilmente la squadra da battere.
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Con la vetrina delle Olimpiadi in casa non poteva poi mancare Victor Wembanyama, faro dei San Antonio Spurs e della nazionale francese nonostante la giovanissima età. Con il supporto di Rudy Gobert, ‘Wemby’ proverà a render la vita difficile agli Usa.
Le stelle del nuoto, l’attesa per Ledecky
Da sempre nuoto e atletica occupano un posto rilevante nel programma dei Giochi. E, di conseguenza, diventano il palcoscenico principe per quei campioni che ambiscono a lasciare il segno. Caeleb Dressel ad esempio ha conquistato cinque ori a Tokyo 2021, diventando uno degli atleti copertina della scorsa edizione, per poi fermarsi a sorpresa l’anno successivo. In Francia gareggerà a livello individuale nei 50 stile libero e nei 100 farfalla per provare a confermarsi ancora una volta. Discorso simile per Katie Ledecky, regina dello stile libero: gli 800 e i 1500 sono le sue priorità, ma la campionessa di Washington ambisce a riprendersi anche il trono anche nei 400, dove dovrà vedersela con Ariarne Titmus, uno dei pilastri di una squadra australiana molto competitiva.
L’atletica col fenomeno Kipchoge
Nell’atletica i fari sono puntati sul fenomeno Eliud Kipchoge, che sogna il terzo titolo olimpico consecutivo nella maratona dopo esser diventato il primo uomo a ricoprire la distanza di 42,2 km in meno di due ore, anche se il tempo non è stato riconosciuto come ufficiale. Proverà a stupire ancora anche Armand Duplantis, già oro a Tokyo nel salto con l’asta e detentore del record mondiale con la misura di 6,24. I 6,30 sono un sogno che potrebbe diventare realtà nella notte di Parigi. Grande attesa anche per Noah Lyles, che dopo la doppietta 100-200 ai Mondiali di Budapest di un anno fa nutre l’ambizione di detronizzare Marcell Jacobs nella gara regina dell’atletica. Che si annuncia comunque molto incerta.
Desta curiosità anche il ritorno ai Giochi di Simone Biles, diventata un simbolo in America per i suoi successi (a Rio da giovanissima ottenne un poker di ori) e per le sue cadute: i suoi ‘twisties’ – l’improvvisa incapacità di mantenere il controllo del corpo durante le manovre aeree – a Tokyo 2021 hanno aperto un dibattito sul benessere e sulla salute mentale degli atleti. La rinascita della ginnasta statunitense – che nel 2022 ha ricevuto dal presidente Joe Biden la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti, la medaglia presidenziale della libertà – avrà il suo completamento a Parigi, dove la miglior ginnasta della storia proverà a incantare ancora tutto il mondo.
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