Strette di mano, selfie e sorrisi. E’ l’accoglienza ricevuta dal Principe Alberto II di Monaco che, in qualità di presidente dello Yacht Club de Monaco, si è recato a salutare i velisti arrivati da tutto il globo per il mondiale della categoria J/70. Sulle banchine, che in questi giorni ospitano 400 sportivi di 23 nazionalità, il principe ha incontrato la leggenda brasiliana della vela Torben Grael, il velista italiano ex Luna Rossa ora in Alinghi Pietro Sibello, la campionessa olimpica danese Anne-Marie Rindom, l’atleta britannica oro a Rio de Janeiro 2016 e argento a Londra 2012 Saskia Clark,e Tommaso Chieffi, tra i velisti più vincenti in Italia. Alberto II si è poi fermato a parlare con le decine divolontari, personale di giuria e dello Yacht Club coinvolti nell’organizzazione della competizione. Ad accompagnarlo, il segretario generale dello Yacht Club de Monaco, Bernard d’Alessandri, e il vicepresidente di YCM e fondatore del team Malizia, Pierre Casiraghi. Il 35enne partecipa alla competizione e naviga al fianco di Jean-Baptiste Bernaz, attuale campione del mondo della classe ILCA 7.
Il principato, sotto la guida del principe Alberto II e della sua Fondazione, è da sempre impegnato nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione della sostenibilità. In questo filone si inseriscono le attività comprese nell’ambito dell’iniziativa Monaco Capital of Advanced Yachting, nata 10 anni fa. “Ci si è resi conto – spiega la project manager dello Yacht Club de Monaco Claudia Batthyany – che questi due km quadrati che rappresentano il principato sono molto attivi a livello di yachting. Quest’anno quando abbiamo fatto una somma dei conti davanti al nostro presidente, il principe Alberto, abbiamo capito che c’era una nuova curva che doveva prendere questa iniziativa: quella responsabile. E non intendo solo per quanto riguarda l’ambiente ma anche a livello sociale economico ed educativo. Da questo punto di vista c’è stato un partenariato con il Dipartimento nazionale dell’educazione di Monaco che ha permesso i giovani invece di fare ginnastica in palestra di venire a scoprire il mondo della vela”. Nel concreto in questi giorni di competizione “i nostri giovani hanno occasione di incontrare i grandi velisti, si raccontano le rispettive storie e si rendono conto dell’amore internazionale che circonda questo sport”, aggiunge. Esempio è Leonardo Bonelli 19enne cresciuto all’interno della scuola di vela dello Yacht Club, dove ha cominciato quando aveva 12 anni a gareggiare in Optimist. In questi giorni Bonelli è impegnato nella competizione mondiale nel team Junda al fianco di Ludovico Fassitelli, Stefano Cherin, Francesco Orlando e Davide Vignone. “Sono cresciuto tanto in questi anni – afferma- e ho avuto l’occasione di partecipare a gare importanti. Per me essere qui tra i campioni è un sogno e anche motivo di ispirazione. Ho la sensazione di essere il più piccolo e di dovermi impegnare al massimo per essere anche solo un po’ meno bravo di loro”.