Tra le sanzioni anche il divieto per due anni a qualsiasi atleta o personale di supporto agli atleti dalla Russia di partecipare alle Olimpiadi

Il Tas ha dimezzato la squalifica della Russia da 4 a due anni. Pertanto non potrà prendere parte ai Giochi di Tokyo 2021 e a Pechino 2020. Il pacchetto pesantissimo di sanzioni chiesto dall’Agenzia mondiale antidoping (Wada) nei confronti dello sport russo è stato dunque accettato anche se ammorbidito nella durata della pena.

Il gruppo di esperti scientifici del Tas, il Tribunale di arbitrato di Losanna, ha stabilito all’unanimità che la Rusada (Russian Antidoping Agency, ndr) non è conforme al codice antidoping per l’incapacità di ottenere la consegna alla Wada dei dati autentici (Laboratory Information Management System) e quello analitici dell’ex laboratorio di Mosca. Di conseguenza, il Collegio ha emesso una serie di sanzioni che entrano in vigore il 17 dicembre 2020 per un periodo di due anni, ossia fino al 16 dicembre 2022. Le sanzioni includono, tra l’altro, l’impossibilità per due anni a qualsiasi atleta o personale di supporto agli atleti dalla Russia di partecipare o assistere ai Giochi Olimpici e Paralimpici (invernali o estate) e a qualsiasi campionato del mondo. Gli atleti in regola potranno partecipare sotto la bandiera neutrale e non sarà mai proposto l’inno russo nel corso dei due eventi a Cinque Cerchi.

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