Il neotecnico della nazionale italiana di rugby si presenta e lancia la sfida

 "Secondo me sì, altrimenti non sarei qui. Sarà dura, ma questo è un obiettivo che mi pongo". Risposta molto fiduciosa del nuovo ct della Nazionale di rugby, Conor O'Shea, durante la conferenza stampa di presentazione a Milano, a chi gli chiedeva se l'Italia sarà in grado di vincere il Sei Nazioni. "Vedo – ha aggiunto – la voglia che c'è di rendere l'Italia una squadra di successo. E' facile essere eccitato oggi, all'inizio ma sarà una bella sfida. Il primo giorno è sempre tutto facile, ma poi c'è da lavorare". "Ci sono – ha poi ammesso O'Shea – forse stati allenatori migliori di me. Io verrò in Italia, verrò anche qui con la mia famiglia, mi piace molto la vostro cultura. Credo che i risultati si vedranno soprattutto negli ultimi due anni piuttosto che nei primi due. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e spero che questa cosa si possa applicare anche qui da voi", ha concluso.
 

VOGLIO NAZIONALE MIGLIORE DELLA STORIA. "Uno dei miei primi obiettivi è quello di aumentare la performance della squadra e lavorerò a questo scopo con le Zebre e con Treviso. Penso che ci siano molte abilità nella squadra, ma c'è bisogno di fortuna. Con il tour estivo abbiamo l'opportunità di far giocare  i giovani. Penso che questo gruppo con la giusta mentalità possa cambiare. Voglio far diventare la squadra italiana la migliore della storia" ha sottolineato Conor O'Shea. "Sia nella vita sia nelle relazioni, bisogna costruire dei rapporti. Vinceremo insieme: questa è l'unica strada. So che all'inizio è facile essere positivi anche se sarà difficile ed è una grande sfida. La vita è fatta di sfide, ma voglio vedere i giocatori con la forza mentale giusta", ha aggiunto. "Ci sarà posto in Nazionale per Castrogiovanni? Ho parlato con Martin tre mesi fa ed era una cosa da discutere con lui, non voglio parlarne con voi adesso", ha sottolineato O'Shea.
 

AVVENTURA ECCITANTE. "Sono molto fiero e onorato che mi sia stata data questa opportunità di allenare l'Italia per i prossimi quattro anni. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare. Sarà un'eccitante avventura e spero di fare la differenza". "Voglio una squadra che renda i tifosi fieri. Voglio vedere la passione tipica degli italiani in campo. I giocatori ci sono, siamo noi che li dobbiamo inserire al momento giusto. I margini, a volte, sono piccoli: sta a noi cercare di lavorare su questo gap che dobbiamo colmare. Dobbiamo lavorare sulla mentalità dei giovani e anche dei giocatori più anziani. I vostri tifosi sono già fantastici: li vogliamo rendere ancora più orgogliosi" ha aggiunto il tecnico.

 

CREATIVITA' ITALIANA E RIGORE ANGLOSASSONE.  "Si spera che la creatività italiana con il rigore e la metodologia anglosassoni possano dare dei risultati. Quando abbiamo pensato a un nuovo ciclo, abbiamo pensato ad un allenatore e a uno staff giovane, a persone esperte nella formazione e che avevano avuto successo ad alto livello. Mi sembra che questo sia il giusto mix di Conor O'Shea e del suo staff. Sappiamo benissimo che nessuno fa miracoli, ma possiamo crescere grazie al lavoro costante e di tutti i giorni" ha precisato il tecnico. L'intenzione è di fare "un lavoro molto più coordinato e completo – ha aggiunto – e speriamo che questo dia i giusti frutti per la crescita del rugby italiano. Io non penso che si facciano dei miracoli, ma con un giusto, onesto e grande lavoro possiamo portare la squadra più in alto possibile. Questo è fondamentale per far crescere e migliorare il rugby italiano. Auguro un interscambio di metodi di gestione tra la Nazionale e lo staff delle Zebre e della Benetton", ha concluso il presidente.

 

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