La campionessa olimpica segna il tempo di 1'55.92 nei 200 stile libero. Bene anche il nuotatore carpigiano, che vince in vasca lunga

Buona la prima in vista delle Olimpiadi di Rio dove arrivano con il titolo iridato in tasca. Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri segnano tempi "inaspettati" al Trofeo Città di Milano di nuoto e si scagliano anche contro gli atleti dopati. Ma partiamo dalla vasca, dove gli azzurri hanno dimostrato di non voler scherzare. La campionessa olimpica di Pechino segna nei 200 stile libero assoluti femminili (1/a serie) il tempo di 1'55.92. Bene anche il nuotatore carpigiano, che inaugura la stagione in vasca lunga con una vittoria nei 1500 sl assoluti maschili (1/a serie). Sorriso nei 200 stile libero assoluti maschili (1/a serie) pure per Filippo Magnini, che chiude le quattro vasche con il tempo di 1'49.54.

SPERANZE OLIMPICHE – "Portabandiera a Rio 2016? Mi piacerebbe, ma non decido io", ha detto la nuotatrice dopo la gara. Tornando ai 200 sl, di cui Federica detiene il record mondiale, ha spiegato: "Essere vicina all'1.54 è il vero obiettivo per Rio, perché se voglio giocarmela si girerà tutto intorno a quei tempi. La volontà di andare lì e giocarsela, ovviamente, c'è. La voglia c'è e per far questo devo portare allo stremo il fisico ogni volta che entro in acqua, ogni volta che vado a fare una seduta in palestra. Sono fissa su quell'obiettivo. Però andare là e tornare con qualcosa o con niente ci penserò dopo. Però vorrei andare lì e sentirmi pronta di giocarmela". Raggiante anche Paltrinieri. "Mi aspetto di mio, in ottima forma, di poter fare meglio del record europeo, perché l'anno scorso ho fatto il mio personale avendo fatto una gara bruttissima. In mente ho un altro limite, magari". Poi uno sguardo subito all'estate e al Brasile, a cui arriva da campione del mondo in carica nei 1500 sl. "Quale colore della medaglia mi aspetto a Rio? Non lo so, quello è difficile dirlo. All'Olimpiade – ha ragionato Gregorio – può succedere di tutto. L'aspetto mentale è importante. Io andrò là, sicuramente, per prendere una medaglia, magari una delle più importanti. Mi piacerebbe ci fossero tutti, perché non ho paura di incontrarli in una gara. Posso anche perdere, ma sarebbe bello fare una gara tutti insieme. Con Sun Yang, soprattutto. E sfidarlo, una volta per tutte".

DOPING – "Tolleranza zero. Oltretutto è la seconda volta che viene presa. Ormai non ci sorprendiamo più di niente, perché a volte vengono presi ma dopo tre mesi te li trovi in vasca a gareggiare. Vedremo che cosa succederà". Così Federica ha commentato il caso della ranista russa, Yulia Efimova, positiva al meldonium. "Radiazione? Per la seconda volta di fila nel giro di un anno e mezzo sì, ragazzi", ha calcato la mano. Anche Paltrinieri ha chiesto certezze: "La Russia sta avendo sempre più casi e questo non è buono per il nuoto. Adesso non so che provvedimenti prenderà la Fina. Forse squalificare l'intera nazione da un evento importante non è una soluzione giusta, però qualcosa va fatto. Perché sono sempre di più e sono tutti russi. Quindi, quello ti fa pensare che sotto c'è qualcosa. Una presa di posizione ci deve essere, secondo me. Radiazione a vita? Se vieni preso due volte, faccio anche fatica a scusarti".

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