Di Andrea Capello
Roma, 26 ott. (LaPresse) – Il giorno dopo il contatto fra Marc Marquez e Valentino Rossi nel Gp di Malesia che è costato l’uscita di gara al pilota iberico e la retrocessione all’ultimo posto in griglia nella gara decisiva dell’anno per il pesarese fra Italia e Spagna è guerra aperta. I giornali spagnoli hanno picchiato duro sul ‘Dottore’. I titoli sono unanimi: da “Cade un idolo” a “Vergognoso”. I giudizi su Rossi sono netti. L’italiano secondo la stampa iberica ha “macchiato la sua leggenda”.
Dall’Italia invece il primo a prendere le difese di Rossi è il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Mi sembra che Valentino stesso lo abbia riconosciuto, è cascato nella provocazione. C’è una responsabilità da parte sua però io lo voglio assolutamente difendere e non per un fatto istituzionale. Sono molto vicino a lui, lo abbraccio forte”, dice. Secondo il capo dello sport italiano “la poca sportività dimostrata da Marquez” mette in mostra come le dichiarazioni della vigilia di Rossi “fossero assolutamente vere”. Malagò non entra nel merito della squalifica comminata a Rossi ma mette in luce come: “così facendo si sia falsato il mondiale e questo non lo trovo giusto”. Insomma il ‘biscotto’ in salsa spagnola fra Marquez e Lorenzo (il rivale del pesarese nella lotta al titolo, ndr) esisteva ed è perfettamente riuscito.
Dalla parte di Rossi anche l’ex calciatore Marco Materazzi, il cui celeberrimo episodio della ‘testata’ con Zidane è stato da alcuni usato come metro di paragone nello scontro ravvicinato fra Rossi e Marquez: “Immagini inequivocabili! Ci sono uomini e piccoli bambini”, scrive su Twitter. Dal mondo della politica invece si alza la voce del leghista Roberto Calderoli: “La penalizzazione inflitta a Valentino Rossi è una vera schifezza – dichiara – la federazione ha deciso, penalizzando Rossi, a tavolino e con l’inganno, che a vincere il motomondiale debba essere Lorenzo. Valentino ha giocato duro, è vero, ma ci è stato costretto dalla santa alleanza degli spagnoli tutti uniti contro di lui. Rossi è il più grande e può essere sconfitto solo a tavolino e con il trucco”. L’unica voce fuori dal coro proveniente dall’Italia è quello di Max Biaggi, storico rivale di Rossi negli anni passati: “Condotta di gara intelligente, un bravo e freddo Lorenzo. Bel successo di Pedrosa. Del resto… meglio non parlarne”, il suo messaggio sibillino via social network.
Il pilota di Tavullia nel dopo gara ha addirittura ipotizzato di non scendere in pista nell’ultima gara di Valencia, dove matematicamente potrebbe comunque ancora laurearsi campione del Mondo essendo ancora in vetta alla classifica nonostante il fiato sul collo di Lorenzo. A tentare di dissuaderlo ci prova il presidente del Coni: “Capisco il suo rammarico e la sua rabbia perché vincere il decimo mondiale sarebbe qualcosa di straordinario ma se potessi dargli un consiglio gli direi invece di partecipare per non dare alibi e soddisfazione alle persone che hanno creato questi problemi”, dice Malagò. “Questo lo metterebbe in condizione di avere ancora più affetto da parte della gente e non solo della sua gente”. E poi con un Rossi in giornata di grazia, tutto resta possibile.
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