Di Andrea Capello

Roma, 11 ott. (LaPresse) – Sarà la qualificazione ad Euro 2016 già ottenuta vincendo e convincendo in Azerbaijan. Sarà che la Norvegia non è un avversario capace di catalizzare l’attenzione come altri di maggiore prestigio, ma la vigilia del match contro gli scandinavi in programma martedì sera all’Olimpico di Roma è diventata decisamente e comprensibilmente di secondo piano rispetto ad un’altra partita decisamente più stuzzicante. Quella relativa al rinnovo (eventuale, ndr) di contratto da parte del Ct Antonio Conte. Una cosa è certa: l’allenatore salentino è e sarà il condottiere azzurro fino alla massima manifestazione continentale in programma a giugno in Francia. A lui la Figc darà tutto il supporto possibile poi ‘di doman non v’è certezza’.

Chiarissimo a riguardo anche il presidente federale Carlo Tavecchio: “Solo nel calcio i contratti si rinnovano due anni prima della scadenza. Tratteremo un mese prima o giù di lì – spiega – abbiamo la speranza di tenere Conte se lui vorrà restare. Ma siamo servi di tutti e schiavi di nessuno”. La sintonia fra i due comunque è molto salda fin dai primissimi giorni del loro rapporto lavorativo. Il numero uno federale bolla infatti come “false notizie” le voci che parlavano di un rapporto più freddo con il Ct rispetto al passato. “Con Conte – rivela Tavecchio – siamo diventati amici per la pelle. Abbiamo percorso insieme strade in salita, mettendo la nostra posizione personale dietro agli interessi della federazione”.

Per trattenere il Ct per un ulteriore biennio fino al mondiale di Russia 2018 il presidente Tavecchio punta anche a quello che Conte, almeno sul mercato italiano, si troverebbe intorno in caso di addio all’Italia. Il numero uno di Via Allegri infatti non manca di far notare come il mondo del calcio del futuro stia andando verso compensi “non grandi” invitando di fatto Conte a riflettere vista la mancanza di “grandi alternative” all’Italia. Per ora l’obiettivo del duo Tavecchio-Conte è chiaro. Fare bella figura all’Europeo, e non solo. “Abbiamo superato un esame e non abbiamo mai perso. Meglio di così non si poteva fare”, dice Tavecchio riferendosi alla qualificazione. Il pensiero però corre già alla spedizione in Francia. “L’obiettivo? Noi partiamo per vincere sempre – dichiara – L’Italia non può mai partire per arrivare seconda”. La stessa mentalità che è stata alla base dei trionfi di Conte ai tempi della Juventus. Ma questa è tutta un’altra storia.

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