Torino, 2 ott. (LaPresse) – Baresi, Maldini, Del Piero e Buffon. Quattro campioni che hanno fatto la storia della nazionale italiana e dei loro club. Quattro stelle dal palmares encomiabile e invidiabile per qualsiasi altro giocatore. Nonostante le tante vittorie, però, nessuno di loro (anche se il portiere della Juventus è ancora in attività) potrà fregiarsi del riconoscimento più ambito conferito ogni anno al singolo calciatore più meritevole: il Pallone d’Oro. L’assegnazione di questo premio, istituito dal 1956 dalla rivista francese France Football, ha suscitato nel tempo spesso e volentieri molte polemiche. A prescindere dagli italiani, sono tanti i giocatori che hanno scritto pagine indelebili della storia del calcio senza essere riusciti tuttavia a conquistarne il simbolo più importante a livello personale. Da Raul a Iniesta, passando per Sneijder e Puskas, sono tanti i fuoriclasse colpiti dalla ‘sindrome del Pallone d’Oro’. Senza dimenticare Diego Armando Maradona, tagliato fuori da un regolamento che fino al 1995 imponeva che il premio venisse assegnato a un calciatore europeo.

La notizia odierna dell’esclusione di Gianluigi Buffon dal listone dei 59 candidati alla vittoria al termine di una stagione quasi perfetta per la Juventus (culminata con la finale in Champions League) ha fatto tornare di moda le numerose perplessità che ruotano attorno al Pallone d’Oro. A cominciare dalle ultime edizioni, con il dominio del duopolio Ronaldo-Messi, che ha suscitato molte polemiche soprattutto per la vittoria della ‘Pulce’ nel 2010, anno del triplete dell’Inter con Wesley Sneijder protagonista assoluto e del trionfo della Spagna campione del mondo in Sudafrica con la firma di Andrés Iniesta in finale. Col senno di poi anche la vittoria nel 2001 di un giovane Michael Owen (che non avrebbe poi mantenuto le grandi aspettative riposte su di lui) a scapito di due autentiche leggende come Raul e Oliver Kahn rientra tra quelle incriminate, così come quella del tedesco Matthias Sammer nel 1996 davanti a Ronaldo, che si sarebbe poi rifatto l’anno dopo e nel 2002, e a un’altra icona del calcio inglese, Alan Shearer. Finisce giù dal podio invece Alessandro Del Piero, che proprio in quell’annata si consacrava anche a livello europeo sul palcoscenico della Champions League.

Negli anni ’90, nonostante il dominio in Italia e in Europa con la maglia del Milan, né Baresi né Maldini riusciranno ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro, da sempre ostico per chi non fa del gol il proprio pane quotidiano. Sarà Fabio Cannavaro nel 2006 a sfatare questo tabù, proprio davanti a Gianluigi Buffon, a celebrare i due pilastri dell’Italia campione del mondo. Terzo posto per Thierry Henry, attaccante che forse avrebbe meritato questo riconoscimento ma che, proprio al pari di Zlatan Ibrahimovic, un altro illustre assente in quest’ambito, ha pagato l’assenza di un successo importante a livello di club in campo internazionale. Trionfi che invece di certo non mancano a Lionel Messi che, complice il triplete del Barcellona nel 2015, si appresta a ricevere il quinto Pallone d’Oro in carriera, interrompendo la striscia di due vittorie consecutive di Ronaldo. E, almeno su questo, ci saranno poche discussioni.

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